Il faccia a faccia

Ecco che cosa si sono detti Trump e Zelensky

Il presidente americano ha ribadito di essere «fiducioso» in una soluzione duratura, pur evitando previsioni sui tempi: «La guerra finirà, non posso dire quando, ma finirà» - Sostegno all'Europa: «Loro in prima fila, ma li aiuteremo» - Segue il summit con i leader del Vecchio Continente
©AARON SCHWARTZ / POOL
Red. Online
18.08.2025 21:46

Quando, oggi, Zelensky ha varcato la soglia della Casa Bianca - in completo nero, nessun abito militare, per non irritarne l'inquilino - l’atmosfera è parsa da subito ben diversa rispetto all’ultima visita. Nel mese di febbraio, lo ricorderete, fra il presidente ucraino e l'omologo americano erano volati gli stracci e Zelensky era stato costretto a lasciare in fretta e furia Washington. Nulla di tutto ciò, oggi, appunto. Trump ha accolto con una calorosa stretta di mano e una pacca sulla spalla il leader di Kiev, sottolineando: «Gli ucraini? Li amiamo».

Nello Studio Ovale, davanti alle telecamere, il colloquio ha assunto toni insolitamente pacati. Trump ha ribadito la sua convinzione che Zelensky «possa porre fine alla guerra con la Russia quasi immediatamente, se lo desidera». Ha aggiunto di essere «fiducioso» in una soluzione duratura, pur evitando previsioni sui tempi: «La guerra finirà, non posso dire quando, ma finirà». Sul fronte delle garanzie di sicurezza, ha sottolineato che «l’Europa è in prima fila, ma noi li aiuteremo», rassicurando gli alleati sulla permanenza dell’impegno americano.

Zelensky ha ringraziato per l’invito e per la lettera inviata dalla first lady Melania Trump a Vladimir Putin. In segno di reciprocità ha consegnato al presidente statunitense una missiva di sua moglie Olena indirizzata a Melania. Ha inoltre aperto alla possibilità di nuove elezioni in Ucraina e a un eventuale incontro trilaterale con Putin. «Se tutto va bene oggi, avremo un trilaterale, e penso che ci saranno ragionevoli possibilità di porre fine alla guerra», ha spiegato Trump, preannunciando una telefonata con il leader del Cremlino al termine delle consultazioni con Zelensky e i leader europei.

Sul tavolo rimangono tuttavia le condizioni avanzate da Mosca. Putin ha chiesto il riconoscimento del controllo russo sul Donbass, oltre alla rinuncia ucraina alla Crimea e all’adesione alla NATO. Zelensky, finora contrario a concessioni territoriali, ha mostrato segnali di apertura discutendo a Washington, ma ha ribadito via social che «la Russia non deve ottenere alcuna ricompensa per questa guerra» e che «gli attacchi continui umiliano la pace».

Il siparietto con il giornalista

Nel corso dell'incontro, al quale sta seguendo - mentre scriviamo - il summit con i leader europei giunti a Washington (presenti il segretario della NATO Mark Rutte, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, la premier italiana Giorgia Meloni, il primo ministro britannico Keir Starmer, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il presidente finlandese Alexander Stubb e il francese Emmanuel Macron), Zelensky si è anche tolto qualche sassolino della scarpa. In particolare, ha risposto a tono al giornalista Brian Glenn, che nell'incontro di febbraio era stato il primo ad avviare la querelle sui vestiti militari. 

Complimentandosi - non senza ironia - con Zelensky per il completo nero, il presidente ucraino ha risposto ringraziando e notando: «Tu indossi lo stesso completo, l'ho notato. Vedi, io mi sono cambiato, tu no».

In questo articolo: