Stati Uniti

Ecco chi erano le vittime della strage di New Orleans

A perdere la vita sono stati, tra gli altri, un noto ex giocatore di football universitario americano, una giovane aspirante infermiera, la madre di un bambino di quattro anni, un venticinquenne tecnico audiovisivo e un trentottenne manager di un magazzino
© Jess Knazs via AP
Red. Online
02.01.2025 22:46

Il bilancio della strage di New Orleans è di 14 morti. Ad ucciderli, gettandosi, prima, con il proprio pick-up sulla folla presente in Bourbon Street per festeggiare Capodanno e, poi, sparando con un fucile d'assalto, è stato Shamsud-Din Jabbarcittadino statunitense di quarantadue anni veterano dell'esercito e agente immobiliare. Ma chi sono le vittime di questo folle gesto? Tra di loro ci sono un noto ex giocatore di football universitario americano, una giovane aspirante infermiera, la madre di un bambino di quattro anni, un venticinquenne tecnico audiovisivo e un trentottenne manager di un magazzino. A tracciare un profilo e al tempo stesso un ricordo di alcune delle persone che hanno perso la vita quella tragica notte ci ha pensato il New York Times.

Ni'Kyra Cheyenne Dedeaux aveva diciotto anni e viveva a Gulfport, in Mississippi. In Bourbon Street stava festeggiando il Capodanno con il cugino. «La nostra famiglia non sapeva che Ni'Kyra si trovasse lì», dice la nonna. «Se avessi saputo le sue intenzioni, avrei cercato di scoraggiarla. Non ho mai permesso ai miei figli di andare alle feste per il primo dell'anno, mi hanno sempre fatto paura». Ni'Kyra, chiamata affettuosamente da famigliari e amici stretti «Biscuit», stava per iniziare il Blue Cliff College dove aveva intenzione di specializzarsi in infermieristica. A ispirarla verso questo percorso erano state proprio la nonna e la madre, entrambe infermiere, così come il lavoro di addetta alle pulizie in un ospedale. Ni'Kyra era molto legata alla propria famiglia e aveva cinque fratelli. «Durante il poco tempo che abbiamo potuto trascorrere assieme è stata una fonte di gioia. È dura credere che se ne sia andata», ha continuato la nonna. Mercoledì, la madre di Ni'Kyra ha pubblicato una foto della figlia su Facebook confermandone la morte e scrivendo: «Quando i tuoi genitori ti dicono di non andare da nessuna parte, per favore ascoltali».

Reggie Hunter, trentasette anni, e suo cugino Kevin Curry, trentotto, avevano deciso di fare un breve viaggio da Baton Rouge a New Orleans per festeggiare il Capodanno. Nessuno immaginava cosa il destino avrebbe riservato loro, nemmeno la cugina Shirell Jackson, che alle 5.30 di mercoledì, ha ricevuto una chiamata dall'University Medical Center di New Orleans che le comunicava il decesso di Reggie. L'uomo, padre di due figli, erano morto a causa delle gravi lesioni interne riportate. «Non se lo meritava», dice Shirell. Reggie, che lavorava come manager in un magazzino, aveva uno spiccato senso dell'umorismo che, a volte, sfociava in sarcasmo, ricorda ancora la cugina. Che poi aggiunge: era conosciuto per il suo modo di vestire elegante. Dal canto suo Courtney Hunter, sorella minore di Reggie, ricorda come al fratello piacesse stare in famiglia e come fosse particolarmente competitivo nei giochi. Meglio è andata a Kevin Curry, che nell'attacco di Bourbon Street, è rimasto «soltanto» ferito e dovrà sottoporsi a un intervento chirurgico per riparare la frattura di un femore.

Nell'attacco è rimasto ucciso anche l'ex giocatore di football universitario Martin «Tiger» Bech, ventottenne ex alunno della Princeton University, la prestigiosa università che ne ha confermato il decesso. «Non c'era soprannome più appropriato per lui», ha detto in un comunicato l'allenatore Bob Surace. «Era una tigre in ogni senso: un feroce avversario con un'energia infinita, un amato compagno di squadra e un amico premuroso», ha aggiunto. «Ti amerò sempre!» ha dal canto suo scritto sui social il fratello Jack. «Mi hai ispirato ogni giorno».

Tra le vittime anche il giovane Kareem Badawi, che frequentava il primo anno alla University of Alabama e il venticinquenne tecnico audiovisivo Matthew Tenedorio, la cui identità è stata resa nota della madre, Cathy Tenedorio. L'elenco delle vittime è ancora incompleto, ma secondo i media statunitensi include anche la madre di un bambino di quattro anni, la ventisettenne Nicole Perez.

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