Ecco come apparirà la «nuova» Notre-Dame

La futura Notre-Dame apparirà all'interno di uno «scrigno verde» che ne metterà in evidenza la facciata. Alberi con posti all'ombra, un «filo d'acqua» sul piazzale che irrigherà, più volte al giorno, il sagrato. Lo spazio dietro alla cattedrale diventerà «una grande piazza continua tra l’abside e la Senna, circondata da un generoso prato verde che si apre sugli archi rampanti e le vetrate». Il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, ha presentato lunedì in una conferenza stampa il progetto di ristrutturazione dei dintorni di Notre-Dame. È stato il progetto del paesaggista belga Bas Smets a vincere tra i quattro finalisti. Hidalgo ha dichiarato che la cattedrale «doveva essere lasciata nella sua bellezza e fare in modo che tutto ciò che la circonda fosse una vetrina per quella bellezza».
Rispetto dell'ambiente
Ma, ha anche aggiunto il sindaco, «una città come Parigi non può più pensare al di fuori del cambiamento climatico». La riprogettazione prevede la rimozione delle recinzioni per estendere e unire i parchi intorno a Notre-Dame, rendendo le strade vicine più pedonali e piantando oltre il 30% in più di vegetazione nell'area, compresi gli alberi per fornire ulteriore ombra. I piani prevedono anche la trasformazione di un parcheggio che attualmente si trova sotto la piazza principale della cattedrale in una passerella sotterranea che si apre sulle rive della Senna e fornisce l'accesso a un centro di accoglienza e un museo archeologico.
Il nuovo design include un sistema di raffreddamento con uno strato d'acqua sottile che scorrerà lungo la piazza davanti alla cattedrale, prezioso soprattutto durante le ondate di caldo. «Sufficiente ad abbassare le temperature senza allagare l'area e uno spunto per i turisti per foto con uno sfondo scintillante».
Il municipio di Parigi pagherà il progetto, con un budget di 50 milioni di euro. L'area sarà riaperta nel 2024, quando è prevista la fine della maggior parte della ricostruzione della cattedrale, ma il rinnovamento della «periferia» non sarà a regime fino a quando non verranno rimosse le impalcature per la ricostruzione post incendio e non sarà completato fino al 2027.
Parigi: più verde e vivibile
Il team vincitore del concorso, lanciato a livello internazionale, è guidato da Bas Smets, un architetto paesaggista belga, e comprende GRAU, uno studio di architettura e urbanistica francese, e Neufville-Gayet, uno studio francese di architettura. «Lavorando su vento, ombra e umidità, possiamo creare un microclima intorno alla cattedrale che aumenta la resilienza della città e la prepara per un futuro climatico incerto», ha dichiarato Smets. «Da 800 anni Notre-Dame è testimone privilegiata della trasformazione della città. Ripensare la sua cornice significa anzitutto interpellare gli spazi pubblici della città di domani. Le figure urbane, come il sagrato, le piazze, le direttrici e gli argini, sono tutti presenti attorno alla cattedrale, ma in maniera frammentata. Il progetto rivela la qualità di ogni luogo e ripensa ciascuna di queste figure sotto il duplice angolo della collettività e del clima».
Hidalgo, eletta sindaco nel 2014, ha promesso di trasformare Parigi in una città più verde riducendo drasticamente il numero di auto che circolano nel cuore della capitale francese e aumentando il numero di piste ciclabili.
«Sono molto lieto che la tragedia dell'incendio ci consentirà di ricreare legami fisici e simbolici tra la capitale e il suo ambiente urbano», ha dal canto suo dichiarato il reverendo Gilles Drouin. Era il 15 aprile 2019 e, poco dopo le 19, iniziò quella che è poi diventata una notte terribile. Le fiamme hanno divorato Notre-Dame, causando il crollo della guglia centrale, di due terzi del tetto, il danneggiamento di una delle torri e il ferimento grave di un pompiere. Alle 02.24 il portavoce della polizia francese ha dichiarato: «L'incendio è completamente sotto controllo. È parzialmente estinto e ci sono delle fiamme residuali da domare».