Ecco come in Russia si cerca di sottrarre i giovani alla propaganda

Un concorso musicale che premia chi esegue la migliore canzone militare russa, una gita scolastica per andare ad ascoltare un discorso a favore della guerra tenuto da un veterano dell'invasione sovietica dell'Afghanistan, lezioni che ritraggono la Russia come una vittima e l'Occidente come un nemico e, ancora, una lezione settimanale della durata di un'ora che prevede l'alzabandiera russa mentre viene suonato l'inno nazionale e discussioni su argomenti che spaziano dai valori familiari alla gloria militare della Russia. Sono solo alcune delle attività legate alle lezioni di educazione patriottica volute da Vladimir Putin a seguito dell'invasione su larga scala dell'Ucraina. Considerata inizialmente come un'iniziativa marginale che avrebbe funzionato solo nelle regioni economicamente svantaggiate dove il livello di istruzione è basso, la nuova materia scolastica ha ben presto attecchito in tutto il Paese facendo preoccupare genitori e insegnanti contrari alla guerra per gli effetti di indottrinamento che potrebbe avere sui bambini. Per arginare il fenomeno ecco allora che nelle famiglie e nelle scuole si sono adottate particolari contromisure.
Le più diffuse, spiega il New York Times che alla questione dedica un articolo, sono la creazione di orari ufficiosi e segreti che vengono poi adottati dalle scuole nei quali le lezioni di educazione patriottica non trovano spazio o la scelta dei genitori di istruire i propri figli a casa.
«Bisogna costantemente giocare al gatto e al topo con la scuola: le novità continuano a spuntare come raffiche di colpi», racconta una madre.
L'educazione patriottica «è di fondamentale importanza per il Cremlino», spiega Andrei Kolesnikov, analista politico di lunga data ed editorialista di Novaya Gazeta. «Putin intende rimanere al potere a lungo, ecco perché ha bisogno che una generazione più giovane venga educata nello spirito del patriottismo, della paura o almeno del conformismo a ciò che sta accadendo».
Ora, va detto che la maggior parte della popolazione sembra accettare di buon grado il programma di educazione patriottica o, quantomeno, lo considera, con rassegnazione, un passaggio obbligato.
Tuttavia, una parte di popolazione, appunto, vi si oppone apertamente. Le ore di educazione patriottica, in alcune scuole, vengono così utilizzate per ripassare le materie o per svolgere i compiti assegnati per casa. In altre scuole, gli insegnanti chiudono non un occhio, ma entrambi di fronte alle assenze di alcuni allievi alle lezioni di educazione patriottica che, di fatto, diventano dunque facoltative. Una madre, per esempio, racconta che suo figlio undicenne salta questa materia per svolgere al suo posto lezioni extra di matematica.
«Esiste un orario ufficiale preparato per le autorità e un secondo orario, senza lezioni di propaganda, che la scuola segue», chiarisce Olga, un'insegnante di storia di 47 anni di Mosca. La donna, inoltre, non presta molta attenzione al nuovo libro di testo di storia personalmente approvato da Putin per insegnare la versione del Cremlino della storia più recente in tutte le scuole della Russia.
Per altri genitori, invece, nelle scuole del Paese regna un'atmosfera tossica e quindi hanno deciso di tagliare tutti i ponti con gli istituti scolastici ed educare i propri figli tra le mura domestiche. Un'opzione, questa, consentita dalla legge russa, unica condizione: che ogni anno i giovani istruiti privatamente superino gli esami statali russi. «Desidero proteggere mia figlia. Voglio che cresca in un clima di pace e accettazione e non in uno di guerra», spiega una madre.
L'imperativo, per chi contravviene alle regole imposte da Mosca, è uno: mantenere un profilo basso. La paura di ritorsioni e conseguenze negative, puntualizza una madre, è infatti reale. Ne sa qualcosa il padre di una ragazza adolescente che nel 2022 è stato condannato per «aver screditato le forze armate russe» e ha perso la custodia della giovane dopo che questa aveva disegnato una bandiera ucraina durante un corso d'arte.