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Ecco il nuovo podcast del CdT: La Cara Vecchia Rassegna Stampa

A bordo della macchina del tempo torniamo al 1924, esattamente cent'anni fa: com’era la vita e il dibattito pubblico in Ticino? Lo scopriamo dalla voce di Federico Storni, partendo dalla lettura di cinque quotidiani dell’epoca
© CdT/ Chiara Zocchetti
Red. Online
05.01.2024 06:00

Nei primi mesi del 1924 il «pateracchio» compirà due anni, in metà dei Comuni ticinesi si tengono le elezioni sull’arco di alcuni mesi e non senza polemiche e cazzotti, le battaglie a palle di neve sono un problema sentito a Bellinzona, i tifosi del Lugano inseguono un arbitro, molti ticinesi emigrano in cerca di fortuna (non sempre trovandola), le auto stanno prendendo il sopravvento sulle strade e fascisti e socialisti litigano a mezzo stampa al punto da far intervenire il Consiglio Federale. Sono solo alcune delle notizie, grandi e piccole, che leggeremo nella Cara vecchia rassegna stampa, un nuovo podcast del Corriere del Ticino, ideato, scritto e letto da Federico Storni, giornalista di cronaca con il pallino della storia locale.

La Cara Vecchia Rassegna Stampa racconterà per otto puntate com’era la vita e il dibattito pubblico in Ticino esattamente cent’anni fa, settimana per settimana, partendo dalla lettura di cinque quotidiani dell’epoca: Gazzetta Ticinese e Il Dovere (organi del partito liberale radicale) Popolo e Libertà (conservatore), Corriere del Ticino (indipendente) e Libera Stampa (socialista).

Scopo della Cara Vecchia Rassegna Stampa (CVRS) è innanzitutto intrattenere (i giornali dell’epoca sono spesso divertenti e divertiti), mostrando al contempo come si viveva dalle nostre parti cento anni fa, quali erano le sfide a cui erano confrontati i nostri avi e come i giornali le raccontavano e trattavano il discorso politico. L’epoca è per certe cose sorprendentemente familiare e per altre sorprendentemente aliena e apprezzare le differenze rispetto al nostro tempo – vedere cosa abbiamo guadagnato, o perso – può anche aiutare a dare un senso a ciò che siamo oggi. Si tratta di articoli ancora in grado di dire qualcosa di noi.

In questa prima puntata presenteremo un po’ più nel dettaglio il panorama mediatico di allora e leggeremo, fra l’altro, di un controverso capo della polizia, di come i luganesi festeggiarono il Capodanno e di come i bambini si preparavano per l’arrivo dei Re Magi, di come stavano le industrie ticinesi, della capanna sull’Adula con strascichi polemici, dei litigi sulle senso delle elezioni lucernesi, nonché dell’arrivo del telefono nelle valli e della radio nelle case. Quanto al primo premio della sentita lotteria indetta dalla Civica Filarmonica di Lugano, era una sala da pranzo in mogano. Buon ascolto!

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