Digitalizzazione

AI e blockchain «tracciano» il futuro prossimo dell'arte

Il progetto SwissLedger mira a creare una rete crittografata per garantire l'autenticità e l'integrità delle opere artistiche
Andreas Grandi
11.06.2025 06:00

Anche il mondo dell’arte si adegua alle evoluzioni digitali. In questo caso si tratta di aggiornamenti che riguardano la forma, ma non la sostanza, perché partono dalla adozione di tecnologie innovative e, comprensibilmente, anche da una interpretazione di normative già presenti ma da interpretare a fattispecie innovative.

Se ne è discusso nella recente conferenza «SwissLedger - Art Edition: AI e blockchain al servizio dell’arte», promossa da Lugano Living Lab, il dipartimento del Comune di Lugano che coordina e promuove l’innovazione digitale nel territorio cantonale e, lo vedremo, anche oltre San Gottardo.

In parole semplici: i registri delle opere d’arte, di qualsiasi periodo storico, oggi sono gestibili in modalità digitale grazie al supporto sia dell’intelligenza artificiale, per l’organizzazione e catalogazione dei dati, ma soprattutto anche grazie alla blockchain per la registrazione, la catalogazione, la tracciabilità e una conservazione inalterabile delle informazioni. I dati così archiviati sono poi consultabili sul web in modo affidabile e trasparente, e soprattutto utili a un’eventuale attribuzione. È una missione resa possibile dalle capacità digitali di nuova generazione già presenti nel nostro territorio.

Ma torniamo a SwissLedger - Art Edition. È una iniziativa rivolta alla valorizzazione del patrimonio artistico, in particolare quello cantonale, ancora in parte inesplorato. Il progetto SwissLedger, ricordiamolo, invece è una infrastruttura blockchain istituzionale che si propone di garantire la integrità e l’autenticità delle informazioni e che in questo caso si concentra sulle opere d’arte. È una procedura che si basa su una sequenza di hash crittografici, concettualmente simili ai conti cifrati bancari. Questi i fondamentali informativi che condizionano le value chain del mercato dell’arte e, in particolare, si riflettono sulle compravendite e dunque anche sugli obblighi legali, come hanno ricordato gli avvocati Lars Schlichting e Gianni Cattaneo.

«Le tecnologie digitali al servizio dell’arte» - commenta Roberto Gorini, tra i coordinatori del progetto SwissLedger luganese - «ci ricordano che la tecnologia decentralizzata non si limita al mondo finanziario. La blockchain, i registri digitali presenti sul web, consente infatti di certificare e rendere accessibili le attribuzioni fatte dagli esperti su opere d’arte qualsiasi epoca, in real time e a livello globale». Prosegue Gorini: «Fra le tante piattaforme digitali disponibili sul web, il Comune di Lugano si è concentrato sullo sviluppo di una blockchain istituzionale, aggiornata costantemente e insieme alle istituzioni pubbliche presenti nel nostro territorio, che generano dati utili anche in ambito artistico. Abbiamo già avviato contatti nella Confederazione, sia nel settore pubblico, sia in quello privato ma anche con case d’asta. Prevediamo» - conclude Gorini- «di annunciare i primi risultati concreti entro i prossimi due anni».