Alcune reazioni svizzere ai dazi di Trump

La decisione del presidente statunitense Donald Trump di imporre dazi del 30% all'Unione europea, principale partner economico elvetico, ha creato nuove tensioni a livello commerciale. Ecco alcune reazioni dalla Svizzera, raccolte dall'agenzia finanziaria AWP:
Swissquote, Ipek Ozkardeskaya:
«È vero che Donald Trump ha lasciato la porta aperta a nuovi negoziati e a correzioni, ma tenuto conto del livello dei dazi doganali annunciati la scorsa settimana, ci si può chiedere se valga la pena investire tempo ed energie in trattative con un governo che sembra aver perso la ragione, o se piuttosto non sia meglio concludere accordi con altri Paesi. È ciò di cui gli europei discutono attualmente: trovarsi dei nuovi amici».
Raiffeisen:
«Gli esperti di mercati si attendevano vendite importanti di azioni, considerando le recenti decisioni di Trump e il livello di valutazione attualmente alto dei mercati stessi. Il nuovo attacco contro i partner commerciali degli Stati Uniti crea inquietudine. In mezzo alla guerra commerciale con Washington, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato un "accordo politico" con l'Indonesia per la conclusione di un'intesa di libero scambio, intesa sulla quale le due parti discutevano da quasi dieci anni».
Banca cantonale di Zurigo (ZKB):
«Le ultime notizie sui dazi creano nuova incertezza in un momento in cui la domanda di azioni era elevata, a causa di una certa fiducia nell'economia e un di un sentimento positivo riguardo alla stagione dei risultati trimestrali. Fino ad ora, gli attori dei mercati finanziari sembravano impassibili di fronte ai rischi di una guerra commerciale mondiale, anche se l'indice VIX, che misura la volatilità delle borse americane, è sceso al livello più basso da febbraio».