Economia

Alpiq riduce la perdita netta nel primo semestre

Il deficit al lordo di interessi e tasse (Ebit) si è ridotto a 70 milioni, rispetto ai 206 milioni del primo semestre 2019
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Ats
24.08.2020 08:45

(Aggiornato alle 14.19) - Nei primi sei mesi dell’anno Alpiq ha ridotto il deficit: la perdita netta si attesta a 84 milioni di franchi, contro i -206 milioni dello stesso periodo del 2019. Il fatturato è sceso del 18% a 1,83 miliardi di franchi, ma gli ammortamenti sono diminuiti da 324 milioni di franchi a 65 milioni.

Il deficit al lordo di interessi e tasse (Ebit) si è così ridotto a -70 milioni, rispetto ai -206 milioni del primo semestre dell’anno scorso, secondo il rapporto intermedio pubblicato oggi.

Dal canto suo, il margine operativo lordo (Ebitda), esclusi gli ammortamenti, è più che raddoppiato a 116 milioni.

Se nei primi sei mesi del 2019 le rettifiche di valore e gli ammortamenti avevano rappresentato l’essenziale degli effetti negativi non ricorrenti, l’handicap del primo semestre 2020 è ampiamente attribuibile all’evoluzione dei fondi di disattivazione e di gestione dei rifiuti radioattivi per gli impianti nucleari.

L’utile lordo rettificato della produzione di energia elettrica in Svizzera è risultato positivo per 37 milioni, contro una perdita di 56 milioni nel 2019. La produzione non indigena ha generato un risultato più che dimezzato a 24 milioni, principalmente a causa dell’abbandono di due centrali a carbone nella Repubblica ceca. Il commercio internazionale di energia ha generato un maggiore Ebitda rettificato di 5 milioni franchi a 58 milioni .

Il gruppo sottolinea che vi è stato un massiccio calo della domanda di energia elettrica durante il lockdown in aprile e maggio in particolare, che si è tradotto in una riduzione dei prezzi. Tuttavia, la copertura della produzione del gruppo per due o tre anni ha permesso di proteggerlo da questi effetti negativi.

I contratti a termine comprendono in effetti per l’anno in corso un prezzo di 39 euro per megawatt/ora, per il seguente di 47 euro e per il 2022 di 52 euro, ha spiegato in conferenza stampa il direttore finanziario (CFO) di Alpiq, Thomas Bucher.

Grazie in particolare al miglioramento del cash flow operativo da 100 milioni a 180 milioni, l’azienda energetica è riuscita a ridurre l’indebitamento netto a 64 milioni di franchi, contro i 206 milioni di sei mesi prima.

Per l’intero esercizio la direzione prevede di rimanere al di sopra della soglia di redditività operativa in termini rettificati.