Ticino

Avaloq ha una nuova sede per crescere

La società ha inaugurato a Bioggio il secondo edificio - Nel complesso c’è posto per 850 collaboratori. Il Regional Manager Switzerland e Liechtenstein Tobias Unger: «Abbiamo un forte legame col Ticino, che vanta competenze bancarie e tecnologiche»
Erica Lanzi
27.02.2019 10:37

La nuova sede ticinese di Avaloq, società specializzata in servizi bancari e fintech, ieri ha aperto ufficialmente i battenti, dopo neanche due anni di lavoro.

L’edificio nuovo di zecca si trova di fianco alla struttura già esistente a Bioggio, e proprio qui saranno concentrati tutti i collaboratori ticinesi (fatta eccezione per Avaloq Outline, la cui sede resta a Bedano). In totale, come ha spiegato in conferenza stampa il CEO di Avaloq Sourcing Switzerland & Liechtenstein Tobias Unger, si tratta di 700 persone (600 interni e un centinaio di collaboratori esterni), comprese le oltre 200 persone che lavoravano nella sede di Pregassona e che sono già state trasferite a Bioggio. Tra l’altro la struttura ampliata potrà ospitare fino a 850 collaboratori: dunque Avaloq con questo investimento (di cui non ha voluto rivelare l’ammontare) lancia anche un forte segnale di crescita futura a sud delle Alpi.

«Avaloq e il Ticino sono legati a doppio filo – ha spiegato Unger –. Qui è stato scritto un pezzo fondamentale della nostra storia e qui c’è la sede più grande in Svizzera (a livello nazionale la società impiega 1.300 persone, a livello globale 2.000, ndr). Coi nuovi locali la società conferma il suo impegno nei confronti della sede di Bioggio e al contempo mira a svolgere un ruolo cruciale nel processo di trasformazione in atto del settore bancario».

Oggi, ha continuato Unger, il settore finanziario è in forte trasformazione, le banche spesso e volentieri per essere flessibili esternalizzano servizi e tecnologie a società come Avaloq. Nell’epoca della generazione Z, della digitalizzazione e del fintech il modo di lavorare tra le stesse società è fortemente cambiato e richiede una collaborazione più stretta tra le persone. Proprio per questo il nuovo edificio, che è di proprietà della Tigestim, è stato concepito per favorire un modo di lavorare che stimoli l’innovazione, lo sviluppo interno di progetti e le interazioni. Tutto ciò tramite spazi aperti che si alternano a sale riunioni di varie dimensioni, postazioni di lavoro flessibili, diversi angoli per sedersi a tavolino coi colleghi e mettere insieme le idee. «Questo concetto è già stato implementato nella sede di Singapore, Sidney, Londra. Tuttavia la sede ticinese è pionieristica perchè per prima concentra in un unico luogo le competenze nel settore dei software e dei servizi bancari», ha sottolineato ancora Unger.

Dal Ticino vengono forniti servizi a clienti nazionali e internazionali di grossa portata: solo per citarne alcuni ci sono la Deutsche Bank Wealth Management ed Edmond de Rothschild. Crescere, ha spiegato Unger, si può sia acquisendo nuovi clienti, sia diversificando ulteriormente l’offerta. «Il Ticino per noi è una regione molto interessante anche per le competenze presenti su territorio: bancarie, tecnologiche e informatiche, grazie anche alle università e a centri di eccellenza come l’Istituto dalle Molle o alla stessa piazza finanziaria».

La società che punta all’espansione cerca dunque talenti (locali e internazionali) e al contempo spinge sulla formazione interna (lo scorso anno contava circa 70 apprendisti). Il caso BSI, che aveva fatto temere numerosi licenziamenti a seguito della recessione dal contratto con Avaloq, è stato definitivamente digerito? «Assolutamente si – ha risposto Unger –. Per BSI lavoravano 150 collaboratori, ma proprio grazie alla presenza di grossi progetti di sviluppo con altri clienti nonchè al dialogo con attori istituzionali come l’ASIB, molti impieghi sono stati riallocati internamente, e alla fine abbiamo limitato i tagli a 25 posti. Rimane tuttavia aperto il contenzioso per il risarcimento da 90 milioni di franchi per la rottura anticipata da parte di BSI del suo contratto con noi». Sul tavolo dei progetti a Sud delle Alpi c’è ora una collaborazione con IBM per costruire una soluzione cloud per le banche (un campo in cui la questione della sicurezza dei dati è di importanza cruciale). Avaloq intende poi fare da pioniere nell’offerta di servizi nell’ambito dell’intelligenza artificiale e della robotica (un esempio tra tutti l’utilizzo dei big data per poter offrire ai clienti delle banche servizi sempre più personalizzati). E infine nell’ambito blockchain, intesa sia come tecnologia sottostante alle criptovalute sia come tecnologia che permette lo scambio di asset digitali.