«Aziende familiari, fra generazioni c’è uno spirito che non cambia»

Nuova tappa nel viaggio nel mondo delle imprese familiari, con una intervista a Raffaele Caminada, titolare della Caminada Sementi di Cadempino.
La vostra famiglia ha una lunga tradizione nella gestione dell’azienda. Può ripercorrere rapidamente la vostra storia?
«Tutto nasce nel lontano 1887 in piazza Nosetto a Bellinzona, quando Aquilino Caminada decise di aprire un piccolo negozio di sementi. La seconda generazione ha sviluppato il mercato e si è trasferita a Lugano. La terza generazione ha dato forti impulsi e nel 1989 si è spostata a Cadempino. Nel 1993 è entrata a far parte dell’azienda sempre seguita dalla famiglia la quarta generazione che ancora oggi gestisce la società. Nei passaggi di consegne ci sono stati tanti cambiamenti ma lo spirito familiare è sempre immutato e gli insegnamenti trasmessi sono messi in atto giornalmente».
A suo avviso in cosa si distinguono le aziende familiari rispetto alle altre aziende?
«La prima distinzione tra le aziende familiari, rispetto alle altre aziende, penso possa essere facilmente riconducibile alla diversa modalità di gestione del personale, più familiare, e del rapporto con i clienti e i fornitori. Sicuramente vi sono le dovute eccezioni, tuttavia ritengo che un’azienda familiare possa offrire un’accoglienza e un trattamento più personale alle sue controparti. Infatti le posso garantire che durante gli anni passati a dirigere questa società ho stabilito degli ottimi rapporti e conosco personalmente la maggior parte delle persone che lavorano con noi, siano essi clienti o fornitori».
Si dice che le aziende familiari abbiano un attaccamento al territorio maggiore rispetto a quelle a capitale diffuso. Lei ritiene che sia vero? E come si esprime questo attaccamento?
«Sicuramente il fatto di essere presenti in un unico territorio porta ad un maggiore attaccamento e, proprio per questo, ci si sente molto più coinvolti rispetto a quanto accade nelle proprie vicinanze. Per noi, il nostro cantone è molto importante e momentaneamente è l’unica area in cui siamo attivi commercialmente. Proprio per questo ci sentiamo partecipi degli avvenimenti che ci circondano. Probabilmente, le società a capitale diffuso risentono meno o quasi nulla degli avvenimenti locali e solo in parte ne vengono influenzate. Invece per noi il territorio merita tutta la nostra attenzione. Per questo motivo, siamo attivi nel supporto alle manifestazioni e sosteniamo attivamente piccole associazioni ed enti caritatevoli e sponsorizziamo anche alcuni gruppi sportivi».
Negli ultimi anni voi avete registrato un forte aumento del numero di collaboratori. Come mai?
«Negli ultimi anni abbiamo aumentato il numero di collaboratori per far fronte al maggior carico di lavoro. Soprattutto durante l’alta stagione, che va da marzo a giugno, dobbiamo infatti far fronte a un’affluenza crescente e ciò richiede un maggior numero di collaboratori formati che possano seguire ed aiutare i clienti secondo le loro necessità. Uno dei nostri servizi più apprezzati è, infatti, quello della consulenza personalizzata e specializzata. E senza l’aiuto dei nuovi collaboratori non sarebbe facile mantenere un buon livello di prestazione per una semplice questione di disponibilità e di tempo».
Anche nel campo delle sementi esiste una rapida innovazione tecnologica. Come affrontate questa sfida?
«Lo confermo, anche nel nostro campo vi sono innovazioni tecnologiche di cui bisogna tenere conto per poter tenere il passo coi tempi. L’arrivo dei programmi gestionali e di ottimizzazione è stato un grande passo avanti per una gestione migliore dei processi aziendali. Tuttavia, mi sento di poter dire che, soprattutto nel nostro ambito, il fattore umano è ancora il più importante e non c’è macchina o programma che possa sostituirlo. Cerchiamo quindi sempre di conciliare le innovazioni tecnologiche con la gestione umana, che ci caratterizza, affinché le novità siano un aiuto e non un sostituto».
Lei ritiene che a livello di condizioni quadro in Ticino si possa migliorare il sostegno alle aziende familiari?
«Mi risulta difficile parlare o proporre miglioramenti a livello di condizioni quadro. Tuttavia, personalmente ritengo che il sostegno verso queste realtà, molto spesso piccole, sia importante al fine di preservare una memoria storica che altrimenti sparirebbe o che, viceversa, non si creerebbe. Non sono infatti solamente le aziende familiari storiche a necessitare un sostegno».