Commercio

Black friday: «Una giornata irrinunciabile»

Enzo Lucibello (DisTI): «Molti commercianti grazie a questo evento riescono a triplicare gli incassi» - Quest’anno c’è però l’incognita dell’incertezza economica - Garzia (SUPSI): «I consumatori, proprio per il clima incerto potrebbero rivedere le loro scelte di spesa»
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Generoso Chiaradonna
24.11.2022 06:00

Guerra in Ucraina, prospettive economiche per il futuro prossimo non certamente rosee, il riverbero di una pandemia che si sperava archiviata, il caro energia, il potere di acquisto delle famiglie eroso da spese obbligatorie sempre più elevate. Insomma, l’atmosfera che si respira in questi mesi potrebbe rovinare il Black Friday che da tradizione nordamericana è diventata la festa del commercio anche da questa parte dell’Atlantico. Non è sicuro di questo il professore Carmine Garzia, professore di strategia aziendale e imprenditorialità presso l’USI e la SUPSI. «Dal punto di vista delle imprese è più facile affrontare il tema. Le aziende hanno già internalizzato il calo dei consumi e l’aumento dei costi e stanno facendo offerte mirate con sconti maggiori del solito per stimolare i consumi», ci spiega. «Questi ultimi, proprio per il clima economico che si respira, potrebbero rivedere la propria politica di spesa».

Dal punto di vista dei consumatori, molti degli indici sulla fiducia sono in calo. «Sì, è un dato di fatto. Ma è molto difficile capire come si comporta un consumatore che in realtà non è razionale come si pretende. È difficile fare previsioni», continua il professor Garzia. «Le attese sull’andamento economico sono peggiorate, ma per capire cosa questo voglia dire per i consumi nel loro insieme bisogna allargare il periodo di osservazione e non limitarlo alla sola giornata di domani o del fine settimana. Quindi si inizia con il Black Friday, ma il bilancio bisognerà farlo solo alla fine di gennaio quando saranno finiti anche i saldi stagionali», commenta il professore.

I consumatori, si diceva, non agiscono in modo razionale, ma emotivo. A volte quasi impulsivo. Una politica di forti sconti su un assortimento ampio di prodotti non potrebbe generare invece una sorta di caccia all’affare proprio per rispondere meglio alla diminuzione del potere di acquisto? «La ricerca accademica empirica sul comportamento dei consumatori dimostra che durante il periodo di saldi o di forti sconti, si fanno molti acquisti non necessari. Capita con i prodotti non alimentari, ma anche con gli alimentari soprattutto se a lunga conservazione», risponde l’esperto che precisa: «È possibile però che questa volta ci sia una riduzione degli acquisti non necessari. Le preoccupazioni, insomma, potrebbero spingere per la prima volta i consumatori a fare scelte più ponderate e meno spensierate».

I consumi sostengono il PIL

Quanti sono acquisti non necessari durante il Black Friday? Provocatoriamente si potremmo dire il 90%. «Ma cambiano a seconda dell’età, della condizione economica e del Paese», avverte il professor Garzia che comunque invita a non demonizzare i consumi in generale e in particolare quelli fatti in questo periodo dell’anno. «Nelle economie avanzate la spesa per i consumi rappresenta una parte molto significativa del PIL (Prodotto interno lordo) e quindi della crescita economica. Un loro calo spinge ancora più al ribasso le prospettive economiche: una sorta di cane che si morde la coda», aggiunge il professore. «È giusto quindi che i grandi distributori spingendo i consumi, spingono anche la crescita economica. Non è per forza negativo che facciano grandi sconti». «È anche un modo – conclude Garzia - per rinnovare il magazzino e dare un utilizzo a prodotti che rischierebbero di finire al macero o smontati e riciclati a pezzi. Penso a un consumatore che sceglie un modello meno recente di smartphone, risparmiando rispetto all’acquisto di un modello che incorpora le ultime tecnologie ed evitando che il prodotto di vecchia generazione resti in magazzino per poi essere smaltito».

Toccasana per il commercio

«È una tradizione importata, ma che negli anni è diventata praticamente irrinunciabile per il commercio, sia esso online o fisico. In questa giornata – per dare una dimensione del fenomeno – molti commercianti riescono a fatturare fino a quattro volte quanto si fa in altri momenti dell’anno». Enzo Lucibello, presidente di DisTI, l’associazione della grande distribuzione ticinese, rende bene l’idea del peso del Black Friday, giornata che cade domani ed è caratterizzata da promozioni e forti sconti. «Il Black Friday è partito in sordina, ma ha preso sempre più piede. Rinunciarvi, vorrebbe dire perdere una parte importante di fatturato», aggiunge Lucibello.

Fabbriche cinesi a pieno regime

Quest’anno si è parlato molto delle difficoltà di approvvigionamento, soprattutto per quanto riguarda l’elettronica di consumo. «Ma non è solo l’elettronica al centro degli sconti di questa giornata, sarebbe meglio dire di questa settimana visto che spesso si protrae per più giorni. Tutti i settori cercano di cavalcare questo fenomeno per proporre promozioni e sconti», spiega Lucibello. «Non ho notizie di problemi di approvvigionamento, sinceramente. Dopo i lockdown degli scorsi mesi, le fabbriche cinesi stanno riprendendo a produrre a pieno regime. Se un negozio - di qualsiasi settore merceologico - fa un’azione promozionale, la fa con prodotti che riesce a fornire. Ma nelle abitudini dei consumatori il Black Friday sta anticipando gli acquisti dei regali di Natale», continua il presidente della DisTI.

I timori di una recessione economica e i forti rincari di alcuni prodotti potrebbero però quest’anno rallentare l’euforia per gli acquisti. «L’anno scorso, le vendite in questo periodo furono giudicate buone ma al di sotto delle attese.

Come andrà quest’anno? «Un bilancio lo potremo fare solo dopo. È certo che molto dipende dalla propensione agli acquisti dei consumatori che sappiamo essere messa a dura prova dagli aumenti dei premi di cassa malati, dai prezzi dell’energia e in generale dall’inflazione. È comunque difficile misurare la profondità di una crisi in atto da queste giornate particolari. Potrebbe essere però l’occasione per fare un affare e approfittare degli sconti per spendere meno, ma meglio», conclude Enzo Lucibello.

Fattorini molto sollecitati e via vai di pacchi

Il Black Friday fa bene al fatturato, ma ci si può chiedere se l’ondata dei pacchi abbia senso, tanto più che la Svizzera è campione europeo in materia di ritorni di merce: lo afferma Tilmann Schultze, presidente della direzione della filiale svizzera del corriere DPD.

Per il manager quello attuale è il periodo delle «enormi montagne di pacchi», spiega in un’intervista pubblicata dal Tages-Anzeiger e testate consorelle. «Consideriamo il Black Friday e tutti gli altri giorni di sconti insieme ai giorni prima di Natale come il periodo di punta, il momento dell’anno con il maggior giro d’affari: in media trasportiamo il 50% di pacchi in più rispetto ai giorni al di fuori di questo periodo», aggiunge. «Quest’anno ci aspettiamo che 180 mila pacchi vengano trasportati in tutta la Svizzera durante il Black Friday». Il «venerdì nero» è comunque anche un peso, sia per l’azienda che a livello personale. «È vero, ho diverse sensazioni nel mio cuore: quale CEO sono felice per i nostri clienti e come acquirente online sono contento per i prezzi più bassi, ma come cittadino mi chiedo quanto siano realmente sostenibili giornate di sconti come il Black Friday e il Cyber Monday». «L’enorme domanda durante questi giorni è un problema: le nostre capacità sono enormemente sollecitate, ma lo stesso vale per le catene di approvvigionamento. Inoltre, i pacchi vengono spesso restituiti».

I giorni a venire si presentano difficili anche per i dipendenti. «Prevediamo un aumento del personale di circa il 7%, ricorrendo a lavoratori temporanei. I dipendenti non possono prendere le ferie a novembre e dicembre, quando la situazione è molto frenetica: possono compensare gli straordinari in gennaio e febbraio», sottolinea il dirigente.