Il caso

BNS risponde per le rime agli USA: «Noi non manipoliamo i cambi»

Contattato dall'agenzia Awp l'istituto ha detto di aver preso atto del documento – La Banca nazionale ribadisce la propria posizione
©Gabriele Putzu
Ats
06.06.2025 10:54

Noi non manipoliamo i cambi: è la reazione della Banca nazionale svizzera (BNS) all'ultimo rapporto del Dipartimento americano del tesoro, che ha inserito la Svizzera in un elenco di Paesi sotto osservazione perché potrebbero intervenire sulle loro valute di modo da favorire il loro commercio con gli Stati Uniti.

Contattato dall'agenzia Awp l'istituto ha detto di aver preso atto del documento. «La BNS non sta manipolando il franco svizzero», afferma la BNS, ribadendo la sua posizione già espressa in altre analoghe occasioni. La politica monetaria è orientata alle esigenze del Paese: l'obiettivo non è né impedire aggiustamenti della bilancia commerciale né ottenere vantaggi competitivi ingiustificati.

Lo strumento principale della BNS è il tasso guida, ricorda l'entità guidata da Martin Schlegel. In determinate situazioni possono essere anche necessari interventi sui mercati valutari per garantire condizioni monetarie adeguate. La BNS non persegue però un obiettivo di tasso di cambio, ma è invece guidata dal suo mandato legale di assicurare la stabilità dei prezzi.

La BNS fa infine sapere che, insieme alle autorità elvetiche, sta dialogando con le controparti statunitensi per spiegare la situazione economica e la politica monetaria della Confederazione. I colloqui avvengono nel quadro del «dialogo macroeconomico».

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