Costruzioni in Ticino, un settore stabile ma in trasformazione

Come sta il settore della costruzione in Ticino? È la domanda a cui hanno provato a dare risposta esperti e addetti ai lavori nel corso del 1. Forum Cantieri Abitare Hub organizzato dall’omonima rivista edita da Sacchi Edizioni Tecniche e Commerciali e tenutosi questa settimana a Manno, presso il Business Center di Suglio.
Durante la tavola rotonda, moderata da Christelle Pagnamenta, Marco Chiesa, consigliere agli Stati e presidente della sezione ticinese dell’Associazione dei Proprietari Fondiari (APF-HEV), ha parlato di «stabilità dinamica» per descrivere la situazione del settore in Ticino. «Ci sono comparti che vanno molto bene, come quello dei rinnovi e altri meno frizzanti, come l’edilizia a nuovo».
Una sensazione confermata anche da Nicola Bagnovini, direttore della Società Svizzera degli Impresari Costruttori (SSIC-Ticino): «Il rinnovo sta andando meglio di altri ambiti perché c’è la spinta – con l’abolizione del valore locativo – della fine della deduzione fiscale dei costi di manutenzione». Un’abolizione che dovrebbe avvenire entro i prossimi due o tre anni.
Durante la tavola rotonda sono emersi anche alcuni dati significativi: il valore del volume dei lavori privati ammonta a 2,3 miliardi di franchi l’anno, a cui si aggiungono 451 milioni provenienti dalla parte pubblica. «Solo la Città di Lugano – ha ricordato Marco Chiesa, che è anche municipale della città sul Ceresio – l’anno prossimo investirà 280 milioni di franchi».
Nel corso del pomeriggio di confronto si è anche accennato ai temi della sostenibilità, ormai un dato acquisito anche nel mondo della costruzione, e all’intelligenza artificiale, utilizzata nel campo della progettazione e realizzazione di manufatti ma anche nella loro gestione e manutenzione durante il ciclo di vita. Su questi aspetti si sono soffermati Giovanni Realini, capo della Sezione della logistica del Dipartimento delle finanze e dell’economia, e Marco Del Fedele, titolare dello studio di architettura Buletti, Fumagalli, Del Fedele, Bernardi.
Il patrimonio immobiliare del Cantone ammonta a circa tre miliardi di franchi, ha ricordato Realini. Del Fedele, invece, ha sottolineato il disorientamento del settore della progettazione – soprattutto da parte dei committenti – di fronte al tema dell’economia circolare, un ambito su cui la SSIC-Ticino punta molto.
I temi della sostenibilità e del risparmio energetico sono stati affrontati anche da Samuele Antonietti, docente e ricercatore Supsi presso l’Istituto dei Materiali, e da Fabrizio Noembrini, direttore dell’Associazione TicinoEnergia. Antonietti ha ricordato che esistono iniziative per permettere l’immagazzinamento della CO2 nel calcestruzzo, mentre Noembrini ha fatto notare che, dopo il vero e proprio boom dei pannelli fotovoltaici registrato nel 2021-22, il settore sta ora rallentando, ma l’interesse per rendere più efficienti gli immobili persiste.
