Credit Suisse: il DFF formalizza la soppressione o riduzione dei bonus
Il Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha formalmente disposto oggi la soppressione o la riduzione delle retribuzioni variabili non ancora versate ai dirigenti del Credit Suisse (CS). Con questa decisione viene attuato quanto stabilito dal Consiglio federale lo scorso 5 aprile.
Nel dettaglio, le retribuzioni variabili non ancora versate verranno soppresse per la direzione, dimezzate per il primo livello gerarchico sotto la direzione e ridotte del 25% per il secondo livello gerarchico. In tal modo, spiega un comunicato del DFF, si tiene conto del diverso grado di responsabilità dei quadri superiori riguardo alla situazione in cui si è venuto a trovare il Credit Suisse.
Anche le retribuzioni variabili relative all'anno in corso verranno soppresse o ridotte, e ciò fino fino al completamento dell'acquisizione del Credit Suisse da parte di UBS. Credit Suisse dovrà anche esaminare la possibilità di farsi restituire i bonus versati dal 2019 ai membri della direzione. A tal proposito dovrà redigere un rapporto che dovrà essere sottoposto al DFF e all'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA).
Nel comunicato il DFF annuncia poi un nuovo obbligo per UBS, che dovrà prevedere nel proprio sistema retributivo «un ulteriore criterio per le persone che si occuperanno principalmente della realizzazione degli attivi di CS coperti dalla garanzia statale, al fine di incentivare una realizzazione possibilmente senza perdite».
UBS dovrà inoltre «continuare a tenere adeguatamente conto di fattori come la consapevolezza dei rischi e il rispetto delle regole di comportamento nel suo sistema retributivo». In questo modo, spiega il DFF, si garantisce che il sistema retributivo di UBS non venga alterato in modo da premiare l'assunzione di elevati rischi.