«Da cinque generazioni l’acciaio è la nostra vocazione»

La Tenconi di Airolo in questi giorni festeggia i 150 anni di esistenza. Una lunga storia legata alla Leventina.
La vostra azienda rappresenta una importante realtà industriale in Ticino. Ci spiega qual è la vostra attività?
«La Tenconi è attiva nel settore della metalmeccanica, e il nostro mercato principale è quello ferroviario. Siamo da decenni un partner storico delle più rinomate aziende ferroviarie private e statali, visto che è da più di settant’anni che siamo attivi in questo settore».
La vostra è un’azienda familiare. Come è nata e quale ruolo gioca la famiglia nella gestione dell’impresa? Quali sono i valori che vi guidano?
«La Tenconi è nata dall’avventura di Ambrogio Tenconi nel lontano 1871, il quale si spostò con la famiglia dal comune di Menzano, vicino a Varese, ad Airolo. Nel villaggio leventinese aprì il suo laboratorio di fabbro ferraio, e la prima attività era legata alla produzione e alla ferratura degli zoccoli dei cavalli, che all’epoca rappresentavano il principale mezzo di trasporto. Dopo Ambrogio, all’inizio del Novecento, i figli Faustino e Guglielmo cominciarono a diversificare le attività del laboratorio, dando un aspetto sempre più industriale alla ditta artsigianale di famiglia. La gestione familiare ha sempre caratterizzato e influenzato la conduzione della ditta. Alla base di tutte le generazioni si evidenzia la passione per l’attività e i valori si concentrano sul rispetto reciproco e la cura per la qualità dei nostri prodotti e servizi».
La vostra sede è ad Airolo, un villaggio che al momento della nascita della società era molto importante per via dell’apertura della galleria ferroviaria del Gottardo. Come mai siete rimasti ad Airolo, e quali sono i vostri legami con il territorio in questo momento?
«Il territorio ha offerto regolarmente alla Tenconi delle opportunità di crescita, legate in particolare ai grossi investimenti sulle vie di transito e di industrializzazione della Leventina. A questo ovviamente si aggiunge un legame sentimentale, e d’altra parte oggettivamente vi è un vantaggio competitivo avendo una grande infrastruttura in loco completamente ammortizzata. Comunque negli ultimi dieci anni abbiamo investito, sempre restando in Ticino, anche nell’importante sito di Cadenazzo».
Come in tutta l’economia, anche nel vostro settore la concorrenza è molto agguerrita. Come siete riusciti finora a restare competitivi?
«Focalizzando le nostre attività in prodotti di nicchia, che richiedono conoscenze tecniche specifiche e un dialogo continuo con il cliente. In parallelo la Tenconi ha continuato a investire in tecnologia e automazione».
Quali sono le strategie che avete scelto per assicurarvi la crescita in futuro?
«Grazie alla diversificazione della nostra produzione e basandoci sulle nostre competenze chiave: la conoscenza dei metalli e delle plastiche, le loro lavorazioni, e la tecnologia».
Voi in questi giorni festeggiate i 150 anni. Con quale spirito superate questo traguardo e quali manifestazioni organizzerete?
«Con estrema fierezza e tanta emozione. Stiamo attuando un importante cambio generazionale, e siamo arrivati alla quinta generazione di Tenconi. Anche a livello della direzione e dei quadri superiori ci sono importanti novità. Tutto questo si traduce in un ringiovanimento di direzione e dei collaboratori, visto che abbiamo abbassato l’età media aziendale da 47 a 42 anni. Per festeggiare i 150 anni abbiamo organizzato quattro eventi principali. La prima è la giornata dei collaboratori, una gita organizzata venerdì scorso al Monte Generoso, due giornate delle porte aperte, il 25 settembre ad Airolo e il 9 ottobre a Cadenazzo. La terza è la visita del consigliere di Stato Christian Vitta, che visiterà la sede di Cadenazzo domani (oggi, 16 settembre, per chi legge), e il tutto culmina con una festa (a porte chiuse) con clienti e partner commerciali, il 30 settembre, che conterà sulla partecipazione dei consiglieri di Stato Norman Gobbi e Raffaele De Rosa che sarà l’occasione anche per la presentazione del libro commemorativo per il 150.esimo, con i contributi storici di Fabrizio Viscontini, storico e direttore della Scuola Media di Giornico-Faido».