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Dollaro ancora in calo, ai minimi sul franco svizzero

La debolezza del biglietto verde prosegue e si ripercuote sulla valuta elvetica, che ieri quotava fino a 0,7875
Dimitri Loringett
01.07.2025 22:48

Era dall’estate del 2011 che non lo si vedeva a livelli così bassi: da giovedì scorso il valore del dollaro USA nei confronti del franco svizzero è sceso sotto la soglia degli 80 centesimi. E il calo continua: ieri pomeriggio per un dollaro occorrevano appena 78,75 centesimi - poco lontano da quel minimo storico attorno ai 77 centesimi toccato tra agosto e settembre di 14 anni fa. Da lì a poco la Banca nazionale svizzera (BNS) sarebbe intervenuta per frenare l’apprezzamento della valuta elvetica, introducendo un cambio fisso mimino - ma nei confronti dell’euro, a 1,20 franchi. In questa fase, invece, la situazione è tutta legata al dollaro, tant’è che il cambio euro-franco rimane stabile nella forchetta 0,93-0,95. E proprio nei confronti della valuta europea, il greenback ha perso ulteriore terreno, fino a toccare quota 1,1850.

«Il dollaro può ancora scendere verso quota 0,77 - commenta Alim Remtulla, Chief Strategist Global Markets di EFG International - ma non credo che resteremo a lungo a questi livelli, anche se il carry trade e la ricerca di rendimento mantengono alta la pressione sul franco. È probabile infatti che la BNS intervenga in qualche modo e che, con il taglio dei tassi da parte della Fed e l’approvazione della legge fiscale USA al Congresso, i timori di una recessione americana svaniscano. Tuttavia, non vediamo un ritorno a livelli attorno a 0,90 perché anche la crescita nell’UE sostiene il franco».

Tra i fattori chiave che spiegano questa ulteriore fase di debolezza del dollaro l’analista di EFG indica l’attenuarsi delle tensioni tra Iran e Israele, i dati sulle spese per i consumi personali più deboli del previsto, un aumento delle richieste di sussidi di disoccupazione e un calo degli indici PMI e della fiducia dei consumatori.

La debolezza del dollaro è problematico per l’export svizzero. La BNS interverrà per attenuarne gli effetti, come per altro ha già dichiarato? Ancora Remtulla: «Il franco si situa a un livello record su base ponderata per gli scambi. Sebbene la BNS abbia segnalato cautela riguardo ai tassi negativi e gli interventi sui mercati Forex, un rapido apprezzamento del franco meriterebbe una qualche forma di intervento. Ciò è particolarmente vero in assenza di un chiaro evento catalizzatore, come un crollo della crescita globale, un’escalation della guerra commerciale o un conflitto geopolitico. Al momento, questi rischi sono presenti e la BNS appare silente, ma è probabile che entrambe le tendenze si invertano».