Evasione fiscale: una nuova norma per inquadrare le criptovalute entro il 2027

Come dovrebbero essere regolamentati i cripto-asset? Bella domanda. Una domanda a cui 48 Paesi e territori hanno deciso di rispondere, impegnandosi a implementare uno standard internazionale entro il 2027, con l'obiettivo di aumentare la trasparenza.
Chiamato Crypto-asset Disclosure Framework (CDCA), questo «nuovo standard internazionale sullo scambio automatico di informazioni tra le autorità fiscali», secondo un comunicato stampa congiunto pubblicato ieri, venerdì, è stato elaborato dall'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE).
«Accogliamo con grande favore l'ampio sostegno a favore di un'azione rapida per rendere lo scambio internazionale di informazioni sulla dichiarazione degli asset criptovalutari una realtà», ha dichiarato Mathias Cormann, Segretario generale della Federazione internazionale delle commissioni sui valori mobiliari, in un comunicato. L'elenco dei Paesi che si sono impegnati ad attuare questo standard comprende grandi potenze economiche come Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito, Brasile, Canada e Sudafrica. Hanno aderito anche Cipro, Malta e le Isole Cayman.
Parlando all'unisono, i firmatari ritengono che «un'attuazione diffusa, coerente e rapida del CDCA migliorerà ulteriormente la nostra capacità di garantire il rispetto degli obblighi fiscali e di combattere l'evasione fiscale, che riduce le entrate pubbliche e sposta l'onere su coloro che pagano le tasse».
Si tratta di un compito complesso, perché «i cripto-asset possono essere trasferiti e detenuti senza l'intervento di intermediari finanziari tradizionali come le banche, e senza che un amministratore centrale abbia piena conoscenza delle transazioni effettuate o della posizione degli asset», ha osservato in merito l'OCSE.
«In quanto giurisdizioni che ospitano mercati dinamici di cripto-asset, intendiamo quindi adoperarci per un rapido recepimento del CDCA nel diritto nazionale», si legge nel comunicato stampa dei 48 Stati e territori, in cui si specifica che tale applicazione dovrebbe consentire «l'inizio delle negoziazioni già nel 2027, subordinatamente all'applicazione delle procedure legislative nazionali».
La regolamentazione delle criptovalute è diventata una questione importante per i governi, a partire dall'Unione Europea. Quest'ultima ha infatti adottato nuove regole per il trading di criptovalute, che entreranno in vigore nel 2024. Lo scorso aprile, gli eurodeputati hanno approvato a larga maggioranza il regolamento MiCA (Markets in Crypto-assets), dando alle società del settore un anno di tempo per adeguarsi. Pena, il rischio di non poter operare o addirittura espandersi in nessuno degli Stati membri.