Fabrizio Cieslakiewicz: «Siamo fieri del risultato ottenuto»

Un anno eccezionale. L’ennesimo per il Gruppo BancaStato che ha visto aumentare depositi (+2,2 miliardi); crediti (13,8 miliardi; +3,2%) e redditività (101 milioni il risultato d’esercizio, 64,4 milioni quello di Gruppo di cui 45,4 milioni di versamento al Cantone. Un risultato che soddisfa il presidente della direzione generale Fabrizio Cieslakiewicz. «Siamo fieri dell’eccellente risultato operativo che il Gruppo BancaStato ha saputo conseguire in un anno, il 2022, che è stato oggettivamente difficile per l’economia e per la finanza. Il risultato netto da operazioni su interesse, il quale riveste la nostra maggiore fonte di ricavi, segna una chiara crescita dovuta principalmente al rialzo dei tassi ipotecari. Dal canto loro, il risultato da operazioni su commissione e da prestazioni di servizio, nonché gli altri risultati ordinari, diminuiscono, e ciò è da ricollegare in primo luogo alle turbolenze registrate a livello globale sui mercati finanziari», spiega Cieslakiewicz. «Il risultato da attività da negoziazione progredisce invece positivamente. Nel loro complesso, i ricavi balzano di oltre 17 milioni a 263 milioni. Dal punto di vista dei costi, invece, la loro importante diminuzione è da ricollegare al fatto che nel 2021 si era proceduto a un versamento una tantum alla cassa pensioni del personale. Simili risultati ci confortano e sono figli del nostro modello di affari – particolarmente apprezzato dai ticinesi – e dal nostro posizionamento di mercato; sono risultati che vanno contestualizzati in un’evoluzione pluriennale di crescita che mostra la bontà degli orientamenti strategici progressivamente implementati dall’Istituto, i quali hanno dotato BancaStato degli strumenti giusti per affrontare al meglio le variabili di mercato».
Soddisfatti anche il presidente del CdA Bernardino Bulla e il consigliere di Stato e direttore del Dipartimento delelle finanze e dell’economia Christian Vitta che ha sottolineato come l’importante risultato ha permesso un versamento importante nelle casse del Cantone: 45,4 milioni di franchi. A questi se ne aggiungono altri 3 milioni anticipati sempre da BancaStato, ma scontati dall’importante dividendo dellacontrollata Axion SWISS Bank al casa madre.
Ipoteche e Banca nazionale
L’anno scorso è stato l’anno della svolta nella politica monetaria della BNS. Oltre ad aver avuto un impatto molto positivo sul risultato da interessi, non sembra aver avuto contraccolpi sui crediti ipotecari cresciuti di quasi il 3%.
«Il volume dei crediti ipotecari è effettivamente cresciuto del 3% e a fine 2022 a bilancio ammontano a oltre 11,4 miliardi», conferma l’alto dirigente di BancaStato. «È vero, il 2022 ha visto i tassi ipotecari più che raddoppiare nel giro di un anno, e questo ha inciso sulla domanda in generale. Ma tale livello deve essere ritenuto accettabile e normale da un punto di vista storico, anzi: sono gli anni che ci lasciamo alle spalle a costituire un periodo a tutti gli effetti straordinario. Inoltre, occorre sempre tenere a mente che nell’ambito dell’erogazione di un credito ipotecario, la Banca verifica la capacità creditizia del cliente con un tasso teorico ben più alto degli attuali. Insomma: i risultati dimostrano che sono ancora in molti a realizzare il sogno di “far casa”».


L’immobiliare sta frenando
Rimanendo nel settore immobiliare, alcuni istituti parlano di atterraggio morbido. È quello che vedete anche voi per il Ticino?
«Il 2022 ha visto il ritorno ai tassi di riferimento positivi, ma non solo: è stato un anno in cui i prezzi e le attese per la fornitura delle materie prime sono fortemente aumentati. Anche quest’ultimo aspetto ha inciso sul mercato immobiliare, il quale ha mostrato una diminuzione della crescita». «Un indicatore in tal senso - continua Cieslakiewicz - è rappresentato dal numero e dal valore delle transazioni immobiliari: durante la pandemia si erano registrati forti aumenti che ora si sono ridimensionati». «Il loro livello è tuttavia ancora molto alto. Dal canto suo il numero di domande e autorizzazioni edilizie per nuove costruzioni evidenzia una minore offerta e il saldo migratorio è tornato positivo e sostiene la domanda. In un tale contesto, il tasso di abitazioni vuote, che in Ticino era aumentato più repentinamente che nel resto della Svizzera, ha mostrato un primo riassorbimento mantenendosi tuttavia molto più alto della media nazionale. L’attuale situazione fa pensare a una normalizzazione del mercato immobiliare dopo anni di vivace crescita, ma continua a imporre lo stesso livello di attenzione da parte degli addetti ai lavori».
Il ritorno del risparmio
Un aspetto positivo dell'aumento dei tassi da parte della BNS è che il risparmio torna a essere remunerato. State adeguando al rialzo i vostri prodotti per i clienti retail?
«Sì, ci siamo già mossi in tal senso. Prima che la BNS rialzasse i tassi, BancaStato era l’Istituto che remunerava meglio il risparmio dei clienti. Il livello dei nostri tassi era già dunque concorrenziale; ciononostante nel corso degli ultimi mesi abbiamo progressivamente aumentato la remunerazione: l’ultimo ritocco è avvenuto proprio nei giorni scorsi, contestualmente a una nuova campagna promozionale che premia per l’appunto il risparmio dei ticinesi».


Rallentamento e inflazione
Eppure i rischi di una politica monetaria più restrittiva sono quelli di causare una recessione. Segni di rallentamento del resto ci sono già visti sia a livello nazionale, sia internazionale. Come vedete il contesto ticinese in tutto questo?
«L’inasprimento della politica monetaria mira a raffreddare l’economia e mitigare la forte crescita dei prezzi innescatasi già a fine 2021 prima con l’uscita dalla pandemia e poi con la guerra in Ucraina. Il nostro punto di vista è ovviamente limitato e possiamo dire che almeno al momento per questo specifico aspetto non notiamo segni di sofferenza da parte dei nostri clienti aziendali, fatto salvo un atteggiamento forse attendista per specifici investimenti. Va sempre considerato che l’economia ticinese, come d’altra parte quella svizzera, è fortemente interdipendente dall’estero e in tal senso la forza della valuta nazionale ci ha protetto dai livelli di inflazione molto più alti dei Paesi limitrofi. La nostra situazione è dunque più rosea rispetto ad altre realtà, anche se il contesto economico mutevole obbliga a rimanere vigili forse più che in altri momenti», conclude Fabrizio Cieslakiewicz.
Axion SWISS Bank - Profitti raddoppiati e raccolta da record
Utile più che raddoppiato (oltre i 12 milioni di franchi) e un coefficiente di raccolta del 16% sui AuM (+966 milioni), oltre a eccezionali ricavi da interessi: 18 milioni, triplicati in un anno. «È un degli effetti positivi dell’aumento dei tassi da parte della BNS», ha spiegato Marco Tini, direttore generale di Axion. Anche la raccolta di capitali, la New net money, è stata da record:+596 milioni; +161,4%. «Ci sono deflussi di chi ha lasciato il Credit Suisse, ma c’è molta acquisizione nostra», afferma Tini. Anche verso BancaStato si segnalano deflussi. «Sì, ma non vogliamo lucrare sulle spalle degli altri. Credit Suisse è una banca troppo importante per la Svizzera», precisa Cieslakiewicz.