I dazi di Trump alla prova della Corte suprema

I dazi di Donald Trump davanti alla Corte suprema. I saggi sono chiamati a pronunciarsi sulla legalità dell'uso da parte del presidente dei poteri di emergenza per imporre tariffe sulle importazioni da quasi tutti i partner commerciali americani. La loro decisione, che potrebbe arrivare nell'arco di settimane o mesi, ha enormi conseguenze economiche e politiche, oltre a essere essenziale nell'agenda del secondo mandato di Trump.
Nell'udienza di oggi la Corte suprema ascolterà le argomentazioni delle parti sui poteri del presidente di imporre dazi.
Finora la Corte suprema a maggioranza conservatrice è stata ricettiva di fronte alle rivendicazioni di Trump in merito all'autorità e ai poteri del presidente, pronunciandosi però su richieste di emergenza tecnicamente temporanee.
È la prima volta che nel secondo mandato di Trump che i giudici sono chiamati a entrare nei meriti legali del caso sui dazi, quella che è una delle priorità della sua amministrazione.
Molte aziende sono in pressing sulla Corte Suprema affinché si pronunci contro i dazi di Trump. La Chamber of Commerce, la federazione dell'industria americana, è contro le tariffe, che hanno già causato «danni irreparabili» alle imprese statunitensi.
Se i saggi dovessero pronunciarsi contro Trump, uno dei nodi maggiori da sciogliere sarebbe quello dei rimborsi, calcolando che finora - secondo alcune stime - l'amministrazione ha raccolto quasi 90 miliardi di dollari dai dazi.