Criptovalute

Il Bitcoin verso il «dimezzamento», e poi cosa succede?

In aprile si svolgerà l'«halving» della storica criptovaluta, un'operazione comunque prevista e che si svolge ogni quattro anni: l'ascesa continuerà oppure no?
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Red. Economia
13.03.2024 16:57

Mentre il prezzo del Bitcoin raggiunge nuove vette (oggi ha toccato quota 73.678 dollari), l'attenzione si rivolge al suo imminente «dimezzamento» (halving) e al fatto che stia giocando un ruolo nella sua ascesa. A seconda dei punti di vista, il dimezzamento è un evento o vitale che farà crescere il valore del Bitcoin come merce sempre più scarsa, o niente di più di un cambiamento tecnico inventato dagli speculatori per gonfiare il suo prezzo. Se vogliamo, è una specie di Legge di Moore all'inverso. Ma cos'è esattamente? E ha davvero importanza?

Che cos'è?

L'«halving» è una modifica della tecnologia blockchain sottostante al Bitcoin, progettata per ridurre la velocità di creazione di nuovi Bitcoin. Il Bitcoin è stato progettato fin dall'inizio dal suo fantomatico creatore Satoshi Nakamoto per avere una fornitura massima di 21 milioni di token. Nakamoto ha scritto il dimezzamento nel codice del Bitcoin e funziona riducendo la velocità di immissione in circolazione di nuovi Bitcoin. Finora sono stati rilasciati circa 19 milioni di token.

Come si svolge?

La tecnologia blockchain prevede la creazione di record di informazioni - chiamati, appunto, «blocks» (blocchi) - che vengono aggiunti alla catena in un processo chiamato «mining». I «minatori» utilizzano la potenza di calcolo per risolvere complessi calcoli matematici per costruire la blockchain e guadagnare ricompense sotto forma di nuovi Bitcoin. Al dimezzamento, la quantità di Bitcoin disponibile come ricompensa per i minatori viene dimezzata. Questo rende l'attività di mining meno redditizia e rallenta la produzione di nuovi Bitcoin.

Quando accadrà?

Non è stata fissata una data, ma si prevede che l'operazione avrà luogo alla fine di aprile. La blockchain è progettata in modo che il dimezzamento avvenga ogni volta che vengono aggiunti 210 mila blocchi alla catena. Ciò significa che avviene all'incirca ogni quattro anni.

Che cosa c'entra con il prezzo del Bitcoin?

Alcuni appassionati di Bitcoin sostengono che la scarsità della storica criptovaluta gli conferisce valore. Se l'offerta di un bene è minore, a parità di altre condizioni il prezzo dovrebbe aumentare quando le persone cercano di acquistarne di più. Secondo alcuni analisti e trader, quindi, la riduzione dell'offerta di Bitcoin dovrebbe far salire il prezzo.

Altri contestano la logica, osservando che qualsiasi impatto sarebbe già stato conteggiato nel prezzo attuale. L'offerta di Bitcoin sul mercato dipende in gran parte dai minatori di criptovalute, ma il settore è poco trasparente e i dati sulle scorte e sulle forniture sono scarsi. Se i minatori vendono le loro riserve, potrebbero esercitare una pressione al ribasso sui prezzi.

Sapere cosa c'è dietro un rally delle criptovalute è difficile, anche perché c'è molta meno trasparenza su chi compra e perché rispetto ad altri mercati. La ragione più comunemente addotta per l'impennata di quest'anno è l'approvazione di gennaio da parte della Securities and Exchange Commission (SEC) degli ETF sui Bitcoin, nonché le aspettative di taglio dei tassi di interesse da parte delle banche centrali.

Ma nel mondo speculativo del trading di criptovalute, le spiegazioni fornite dagli analisti per le variazioni del prezzo del Bitcoin possono trasformarsi in narrazioni di mercato che si autoavverano.

E i precedenti halving?

Non ci sono prove che indichino che i precedenti dimezzamenti abbiano causato un aumento del prezzo del Bitcoin. Tuttavia, i trader e i minatori hanno studiato i dimezzamenti passati per cercare di ottenere un vantaggio. Quando l'ultimo dimezzamento è avvenuto l'11 maggio 2020, il prezzo  del Bitcoin è salito di circa il 12% nella settimana successiva. Più tardi, nel corso dell'anno, il Bitcoin ha iniziato un forte rally, ma le spiegazioni sono state molte, tra cui la politica monetaria allentata e gli investitori al dettaglio che spendono i loro soldi in criptovalute e non c'è alcuna prova concreta che il dimezzamento sia alla base di questo fenomeno. Un precedente dimezzamento si è verificato nel luglio 2016. Allora, il Bitcoin è salito di circa l'1,3% nella settimana successiva, prima di crollare qualche settimana dopo.

In breve: è difficile isolare l'eventuale impatto che i dimezzamenti hanno avuto in passato o prevedere cosa potrebbe accadere questa volta. Le autorità di regolamentazione hanno ripetutamente avvertito che il Bitcoin è un mercato speculativo, guidato dal hype e dalla «FOMO» (Fear Of Missing Out, paura di perdere l'occasione) e che rappresenta un danno reale per gli investitori, anche se contemporaneamente approvano prodotti di trading in Bitcoin.