Villa Negroni

Il capitale aziendale familiare è uno degli asset della gestione patrimoniale

In un convegno promosso da Vontobel al Centro studi di Vezia, è emersa l'importanza dei family office quali attori della "cura" dei patrimoni di famiglia
La sede del Centro Studi Villa Negroni
Gian Luigi Trucco
22.05.2024 14:32

La famiglia «imprenditoriale» è portatrice di patrimoni diversificati, non solo finanziari, che vanno accuratamente gestiti e, in tale attività, il ruolo dei family office, attraverso competenze sempre più ampie e all’interno di scenari finanziari in rapido movimento, diventa essenziale. È stato questo il tema di un convegno promosso da Vontobel, svoltosi presso il Centro Studi Villa Negroni di Vezia, con moderatore Stefano Sala, Head Southern Switzerland di Vontobel Private Clients. Gli approcci strategici di gestione della famiglia imprenditoriale sono stati illustrati da Josip Kotlar, professore associato presso la Scuola di management del Politecnico di Milano. Accanto alle risorse finanziarie una particolare importanza è rivestita, anche nell’assicurare un valido passaggio generazionale, alle risorse «diverse» e intangibili, immobili e terreni legati alla storia aziendale, fondazioni, musei e raccolte culturali, eventi e altri elementi che saldano lo spirito familiare, per coltivare il passato e creare qualcosa di nuovo. Anche la cessione di partecipazioni, causata da disinteresse generazionale, mancanza di eredi, emergenze, problemi di mercato o redditività, può essere l’occasione per migliorare la crescita, ma il «liquidity event» e il suo seguito vanno ben gestiti.

Kotlar ha sottolineato, in questo tipo di aziende l’importanza della gestione della governance, da affrontare autonomamente e non, come accade per l’azienda quotata, imposta per certi versi dal mercato. E di evoluzioni dei mercati dei capitali per gli investitori privati, alla luce degli indirizzi normativi europei, ha parlato Filippo Annunziata, docente di diritto dei mercati finanziari e commercialista presso lo studio omonimo a Milano. Le tendenze si vanno delineando, più rivolte alla burocratizzazione che non allo sviluppo ed all’integrazione con le aree extra europee. Nuovi prodotti sono allo studio sulla scia della digitalizzazione, con la regolamentazione dei cryptoasset. E poiché gli Stati non hanno i mezzi per finanziare la transizione digitale e quella ESG, saranno gli strumenti di mercato a fornire i mezzi. Anche la filantropia, che rientra fra le attività di molti family office, se attuata nelle forme strutturate, rientra nel quadro degli investimenti, ha indicato Henry Peter, docente presso l’Università di Ginevra e partner dello studio Kellerhals Carrard di Lugano.

Nel convegno si è parlato anche dell’abolizione del regime fiscale privilegiato di «residente non domiciliato» che il Regno Unito ha abolito con decorrenza dal 2025, pur prevedendo fasi transitorie. Può rappresentare un vantaggio anche per il Ticino, oltre che per altre giurisdizioni a tassazione agevolata, come Monaco, Dubai o la stessa Italia, visto che molte persone facoltose abbandoneranno presumibilmente Londra? Per Fabio Gaggini, avvocato partner dello studio legale omonimo di Lugano, i vantaggi esistono, a iniziare dall’assenza di imposizione successoria in linea diretta e riconoscimento dei trust. All’orizzonte vi è tuttavia, come già avvenuto per le aziende, anche la proposta di un’imposta patrimoniale minima per le persone fisiche. Il progetto internazionale prevede un’imposizione pari al 2% del patrimonio netto.