Congiuntura

Il clima economico in Europa è in rapido raffreddamento

Le aspettative dei direttori acquisiti delle grandi imprese stanno deteriorando – I relativi indici PMI calcolati da Standard & Poor's e dalla Hamburg Commercial Bank stanno anticipando quanto potrebbe succedere il prossimo autunno
© KEYSTONE/Christian Beutler
Generoso Chiaradonna
25.07.2023 06:00

Anche a luglio gli indici PMI, i cosiddetti Purchase manager index, in poche parole la misura dello stato di salute dell’economia valutata dai direttori degli acquisti delle grandi imprese, sono bruscamente calati nell’Eurozona. Gli indici anticipatori dell’attività economica dell’area si sono rivelati tutti inferiori alle stime, con un netto calo dell’indicatore dell’industria sceso ai minimi da molti mesi. In decisa contrazione anche i dati tedeschi e francesi, che fanno così scemare le ultime speranze di un terzo trimestre di ripartenza per l’economia europea. Nonostante i segnali d’allarme, la Banca centrale europea, il cui board si riunirà giovedì 27 luglio, non metterà in pausa il ritmo di aumento dei tassi d’interesse per contrastare le aspettative inflazionistiche (in calo al 5,5% a giugno). Secondo vari esperti l’aumento di un quarto di punto dei tassi di riferimento è scontato. Attualmente, il tasso di rifinanziamento è fissato al 4%, quello sui depositi al 3,50 e quello marginale al 4,25%. La stessa cosa dovrebbe fare la Federal Reserve, il cui comitato di politica monetaria si riunirà invece oggi e domani, mercoledì 26 luglio. Il tasso di sconto sul dollaro è del 5,25%. Notizie di un rallentamento degli indici PMI giungono anche dagli Stati Uniti dove il composito è calato a luglio a 52 punti, sotto le attese degli analisti e sotto il 53,2 di giugno. Il PMI manifatturiero è invece salito a 49 da 46,3, mentre per i servizi è calato a 52,4 da 54,4 di giugno. Nel dettaglio, nell’area euro il PMI manifatturiero calcolato da S&P Global è calato in luglio a 42,7 punti, dai 43,5 previsti. I servizi si sono attestati a 51,1 dai 51,5 attesi degli analisti. Male anche l’indice composito sceso a 48,9, valore minimo da otto mesi, contro una stima di 49,7. Il peggioramento, si legge in una nota, «mostra per i prossimi mesi un possibile inasprimento della contrazione spingendo quindi le aziende a rinunciare ai loro piani di assunzione del personale». E quindi a investire.

Germania e Francia frenano

In netto calo anche gli indici tedeschi calcolati dalla Hamburg Commercial Bank (HCOB). Il PMI manifatturiero è crollato a 38,8 punti, ai minimi da 38 mesi, contro le stime di 41. I servizi si sono invece attestati a quota 52, sotto le previsioni di 53,1 punti. Il PMI composito si è così contratto a 48,3 punti dai 50,3 indicato dal consensus, calando sotto la soglia spartiacque dei 50 punti. L’economia tedesca è quindi entrata in territorio di contrazione a luglio. Male anche la Francia, che ha iniziato il terzo trimestre 2023 con la più netta riduzione dell’attività dal novembre 2020. Il PMI dell’industria è infatti calato a 44,5 da 46 di giugno, il dato peggiore da 38 mesi.