Metalli preziosi

Il comparto dell'oro lancia l'operazione trasparenza

L’associazione di categoria cambia nome diventando ASMP e si presenta con una strategia rinnovata - Entro il 2026 sarà attiva una piattaforma digitale con la quale sarà possibile capire l’origine e il percorso dei prodotti aurei svizzeri
Un terzo del metallo giallo mondiale viene raffinato in Svizzera. © CdT/Gabriele Putzu
Generoso Chiaradonna
23.10.2025 22:30

Cambiamento di nome, nuova identità visiva, un sito web rinnovato e un progetto digitale per la trasparenza: l’Associazione svizzera dei metalli preziosi (ASMP) si presenta con una strategia rinnovata e una visione chiara, volta a rafforzare il ruolo della Svizzera come centro globale di eccellenza e responsabilità nel settore dei metalli preziosi.

Ne abbiamo parlato con Christoph Wild, presidente dell’ASMP, il quale sottolinea che dietro il rebranding non c’è soltanto una questione di rinnovamento grafico. «La nostra ambizione è chiara: rafforzare e sviluppare il ruolo della Svizzera come punto di riferimento mondiale per qualità, affidabilità e responsabilità nel settore dei metalli preziosi». «Il cambiamento di nome, la nuova identità visiva e il sito sono parte di una strategia più ampia che mira a rendere il nostro comparto più accessibile, trasparente e riconoscibile anche all’esterno» - aggiunge Wild, che è stato per anni CEO di una delle principali raffinerie d’oro in Ticino. «Da decenni il nostro Paese è al centro dell’industria mondiale dei metalli preziosi e oggi vogliamo continuare a costruire su questo patrimonio, aprendo un dialogo sempre più attivo con istituzioni, società civile e partner nazionali e internazionali».

Settore complesso

La denominazione precedente era Associazione svizzera dei fabbricanti e commercianti di metalli preziosi (ASFCMP). «La nuova denominazione - Associazione svizzera dei metalli preziosi (ASMP) - è più chiara e immediata. Riflette meglio la nostra identità e la volontà di essere più vicini agli stakeholder e all’opinione pubblica» - afferma ancora Wild, precisando: «Il nostro settore è spesso percepito come complesso o distante; vogliamo invece renderlo più comprensibile e trasparente, mostrando quanto sia strategico per l’economia e per la reputazione della Svizzera nel mondo».

Il fraintendimento sui dazi USA

Nell’ultimo anno il settore dei metalli preziosi è stato anche al centro di polemiche riguardanti la provenienza della materia prima, sollevate da varie ONG. Più recentemente, si è parlato dell’interpretazione - poi corretta - delle dogane statunitensi sui dazi sull’oro. Il consigliere nazionale Hans-Peter Portmann (PLR) ha addirittura proposto di tassare l’oro in uscita dalla Svizzera, ritenendolo causa dell’avanzo commerciale con gli Stati Uniti all’origine dei dazi punitivi (39%) su altri beni industriali. Che ruolo hanno i metalli preziosi nell’economia nazionale? «Hanno un ruolo fondamentale. Circa un terzo dell’oro mondiale viene raffinato ogni anno nella Confederazione. Questo significa posti di lavoro qualificati, crescita economica e innovazione continua», risponde Wild. «Le nostre aziende (sono 16 quelle associate, ndr) hanno contribuito in modo determinante a posizionare la Svizzera come hub globale per l’approvvigionamento, la raffinazione, la trasformazione e il commercio dei metalli preziosi. Oggi il comparto continua a evolversi, mantenendo alti standard di qualità e conformità alle linee guida internazionali come per esempio della London Bullion Market Association e dell’Ocse. Chi chiede di far sparire il nostro settore perché poco importante dal punto di vista economico si sbaglia: occupiamo oltre 2.500 persone e siamo fondamentali nella filiera dell’orologeria e gioielleria svizzera».

Maggiore trasparenza

La trasparenza è un tema centrale della vostra strategia. Come intendete tradurla in pratica? «Uno dei nostri progetti più significativi è la creazione di una piattaforma digitale innovativa, che sarà operativa entro il 2026. Sarà uno strumento semplice e intuitivo, pensato per permettere a chiunque di comprendere l’origine dei metalli preziosi lavorati in Svizzera e i processi che li accompagnano». «Si tratta di una prima mondiale nel nostro settore, che potrà diventare un modello anche per altre filiere industriali complesse. È un passo concreto verso la trasparenza e la fiducia, valori che riteniamo imprescindibili per il futuro del comparto» - aggiunge ancora Wild, sottolineando: «Il nostro compito è rafforzare la vigilanza e la trasparenza del settore, collaborando con le autorità federali, in particolare con l’Ufficio di controllo dei metalli preziosi. Vogliamo contribuire a rendere il sistema sempre più solido e credibile. Allo stesso tempo, manteniamo la promessa fatta alla società civile: promuovere standard elevati di responsabilità e sostenibilità».