Tensioni

Il Giappone: «La mossa di Trump sui dazi? Estremamente deplorevole»

Il premier Shigeru Ishiba, sulla vicenda, ha assicurato che Tokyo «continuerà a dialogare con gli Stati Uniti alla ricerca di un accordo che sia reciprocamente vantaggioso»
©FRANCK ROBICHON
Ats
08.07.2025 07:52

Il Giappone definisce «estremamente deplorevole» l'annuncio fatto dal presidente americano Donald Trump sui dazi al 25% per l'import di beni «Made in Japan» dal 1. agosto.

Il premier Shigeru Ishiba, sulla vicenda, ha assicurato che Tokyo «continuerà a dialogare con gli Stati Uniti alla ricerca di un accordo che sia reciprocamente vantaggioso», ricordando che Washington ha «proposto di continuare il confronto fino alla scadenza del primo agosto», quando i dazi entreranno in vigore. Il Sol Levante, ha aggiunto Ishiba nel resoconto della Kyodo, è stato comunque «in grado di evitare tariffe pari al 30-35% come risultato dei negoziati fatti».

Da parte sua il primo ministro ad interim thailandese Phumtham Wechayachai ha dichiarato di volere un «accordo migliore» rispetto al dazio al 36% che Trump ha minacciato in una lettera di imporre al paese del Sudest asiatico. «La cosa più importante è mantenere buoni rapporti con gli Stati Uniti», ha dichiarato Phumtham dopo che Trump ha inviato la missiva prorogando però la scadenza per i negoziati al 1 agosto. «Una volta riesaminata la situazione spero che potremo raggiungere un accordo migliore», ha dichiarato il leader thailandese.

Anche il Bangladesh, secondo produttore tessile al mondo, spera ancora di raggiungere un accordo con gli Stati Uniti per evitare il forte aumento dei dazi doganali minacciato da Trump, ha dichiarato oggi il segretario del ministero del commercio Mahbubur Rahman aggiungendo che «speriamo di ottenere una riduzione perché» il rappresentante per il commercio degli Stati Uniti «ci ha inviato un'altra bozza di accordo», ha detto Rahman. L'industria tessile contribuisce all'80% delle esportazioni del paese dell'Asia meridionale. Un quinto della sua produzione è destinato al mercato americano.