Svizzera

Il mercato del lavoro gira a pieno regime

Nel primo trimestre il tasso di disoccupazione ai sensi ILO è sceso dal 4,6% al 4,3% - Secondo la Seco l’occupazione complessiva nel Paese è salita del 2,1% a 5,2 milioni
Il tasso di disoccupazione ILO in Svizzera resta inferiore alla media dell’UE (6%). © CdT/ Chiara Zocchetti
Dimitri Loringett
17.05.2023 06:00

Il mercato del lavoro in Svizzera «tira»: stando ai dati diffusi dall’Ufficio federale di statistica (UST) la quota di chi nella Confederazione non ha un impiego - ai sensi del rilevamento ILO - si è attestata nel primo trimestre dell’anno al 4,3%, in aumento rispetto agli ultimi tre mesi del scorso anno (4,1%), ma in calo nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente (4,6%).

Il dato mostra che la Svizzera, come altri Paesi del continente europeo, è interessata da una dinamicità, anche più elevata rispetto al periodo pre-COVID, dovuta sostanzialmente alla ripresa post pandemia, alle tensioni belliche in Ucraina e, più recentemente, ai rincari. «Questa dinamicità si riflette anche nei dati dell’occupazione e genera sempre più difficoltà per l’interpretazione, a livello nazionale ma ancor di più a livello regionale. Per capire meglio le tendenze attuali diventa sempre più utile usare più indicatori e guardare l’andamento su più anni». Il commento a caldo è di Maurzio Bigotta, responsabile del settore Economia all’Ufficio di statistica (Ustat), da noi raggiunto in merito alla pubblicazione del dato trimestrale sulla disoccupazione ILO in Svizzera.

«Il livello attuale del tasso di disoccupazione ILO per la Svizzera è leggermente al di sotto di quello di lungo termine. La media degli ultimi vent’anni si situa infatti attorno al 4,6%. L’ultimo dato mostra un calo dopo i livelli elevati degli ultimi anni», precisa Bigotta.

Nel confronto europeo, infatti, i senza lavoro in Svizzera sono di più che in Paesi quali, ad esempio, Germania (2,9%), Polonia (2,8%), Slovenia (3,2%), Paesi Bassi (3,5%) e Norvegia (3,7%). L'Irlanda (4,3%) è perfettamente in linea con la Svizzera, mentre più elevati sono i dati di Paesi quali Italia (7,9%) e Francia (7%). La media UE si situa al 6% (in calo dal 6,2%).

Il disoccupato ai sensi dell’Organizzazione internazionale del lavoro (l’agenzia dell’ONU con sede a Ginevra) è la persona che non svolge un’attività lucrativa, cerca attivamente un impiego ed è disponibile a iniziare subito un’attività nella settimana di riferimento del sondaggio. «Il dato ILO si basa su uno standard, armonizzato a livello internazionale (anche al di fuori dell’Europa), che considera una persona occupata se lavora almeno un’ora nella settimana di riferimento del rilevamento, indipendentemente se lavora in Ticino, in un altra regione o anche all’estero» spiega ancora Bigotta. «La differenza fra la Svizzera e altri Paesi europei quindi non è dovuta a motivi di rilevamento statistico».

Si tratta comunque di una definizione diversa da quella in uso presso la Segreteria di Stato dell’economia (Seco), che considera unicamente le persone iscritte agli uffici regionali di collocamento (URC). Ricordiamo che l’ultimo dato della disoccupazione Seco in aprile era del 2,3%, il che corrisponde a 3.847 senza lavoro. Se si tiene conto di tutte le persone alla ricerca di un impiego presso gli URC, ossia 7.731, il tasso all’incirca corrisponde a quello ILO.

L’UST ha pubblicato anche i dati generali sull’occupazione: il trimestre in esame conta 5,2 milioni di persone occupate, il 2,1% in un più di un anno prima.