Svizzera

Il settore finanziario resta trainante

Secondo BAK Economics nel complesso dà lavoro a 230 mila persone e produce il 13% del PIL – Citterio: «In Ticino banche e assicurazioni impiegano circa 10 mila collaboratori, ora la situazione si è stabilizzata»
© CdT/Gabriele Putzu
Roberto Giannetti
23.11.2022 06:00

Il settore finanziario in Svizzera e in Ticino rappresenta un attore economico fondamentale. Lo ha ribadito uno studio di BAK Economics, su mandato dell’Associazione svizzera dei banchieri (ASB) e dell’associazione svizzera d’assicurazioni (ASA), dal quale emerge che l’anno scorso nel Paese il ramo bancario e assicurativo ha generato in modo diretto o indiretto 93 miliardi di franchi di valore aggiunto (pari al 13% del PIL). Sono inoltre 422.100 gli impieghi legati più o meno strettamente al ramo. Nel dettaglio, i 230.600 dipendenti diretti del ramo contribuiscono al PIL per 66,7 miliardi di PIL. Per arrivare alle cifre indicate in precedenza il BAK aggiunge anche i mandati esterni. In Svizzera il settore bancario a sé stante (quindi al netto di quello assicurativo) dà lavoro a 150 mila persone, il che corrisponde al 3,6% del totale.

Come sta andando in Ticino il settore bancario, che tradizionalmente è uno dei principali motori economici dell’economia cantonale?Lo abbiamo chiesto a Franco Citterio, direttore dell’Associazione bancaria ticinese.

Un contributo importante

«A sud delle Alpi - spiega - dopo parecchi anni di calo occupazionale la situazione sembra essersi stabilizzata attorno ai 5.800 posti di lavoro (pari a circa 5.300 unità calcolate a tempo pieno). Se allarghiamo lo spettro agli assicuratori e ai gestori patrimoniali possiamo stimare che in Ticino sono occupate più di 10.000 persone che, grazie a profili formativi e professionali sopra la media, producono circa il 10% del PIL cantonale».

Ultimamente è avvenuto un passo molto importante per il settore bancario: i tassi di interesse sono tornati in terrotorio positivo. Come sta influenzando l’attività questa novità? «Il rientro dei tassi guida della Banca nazionale sopra lo zero significa la normalizzazione di un’attività bancaria che per parecchi anni ha sofferto di una “distorsione” di mercato. Pur comprendendo i motivi che hanno spinto la nostra banca centrale a seguire una politica monetaria espansiva ora il cambio si imponeva».

Ora si premia il risparmio

«Tassi di guida positivi - contionua - significano un tendenziale aumento dei tassi commerciali ed ipotecari e, parallelamente, la possibilità di premiare il risparmio. Quindi il bilancio della banca torna in equilibrio e anche le attività fuori bilancio, quali la gestione patrimoniale, possono di nuovo far riferimento ai titoli obbligazionari nelle scelte di portafoglio.

E come sta andando l’avvità generale? «L’attività in borsa - nota - è per definizione molto altalenante. Negli ultimi anni, nonostante le forti oscillazioni determinate anche dalla pandemia, i mercati azionari sono cresciuti e gli investitori hanno registrato importanti guadagni. Quest’anno, complici la guerra e l’inflazione, i mercati sono scesi e le strategie d’investimento hanno dovuto essere modificate. Per quel che riguarda il settore commerciale ed ipotecario la situazione in Svizzera è rimasta più stabile e le banche hanno potuto esercitare la loro funzione di intermediazione del credito in maniera più stabile nonostante margini di guadagno sempre più esigui».

Recentemente sono state segnalate difficoltà nel reperire personale specializzato. Questa situazione sta perdurando?«Lo studio BAK mette in evidenza che le banche hanno assunto negli ultimi anni sempre più personale specialistico con una formazione terziaria. In prospettiva ritengo che le difficoltà a reperire personale saranno maggiori in quanto la demografia richiederà la sostituzione in massa di persone d’esperienza e, d’altro lato, la digitalizzazione impone la creazione di nuove figure professionali non ancora presenti in misura sufficiente sul mercato del lavoro. Reperire personale adeguato sarà una delle maggiori sfide del nostro settore».

Nel settore c’è anche il grande tema della digitalizzazione. Un nuovo trend che tocca tutti gli istituti. «La digitalizzazione - commenta - è un processo lungo, iniziato in banca da decenni, che significa lo sviluppo in senso lato di nuove tecnologie che hanno modificato profondamente i processi di lavoro e l’offerta dei servizi bancari. Intelligenza artificiale, big data, robotizzazione, blockchain ecc. sono strumenti molto interessanti che stanno impattando in maniera significativa sulle attività finanziarie e i clienti stessi, soprattutto le nuove generazioni, chiedono un nuovo modo di dialogare con la banca. Lo sportello bancario risulta già ora per molti versi obsoleto e i collaboratori sono chiamati a svolgere nuove funzioni».

La nuova legge sui mercati

A fine anno entrerà in vigore la nuova legge sui mercati finanziari della Finma per i fiduciari finanziari. Come influisce questo sulle banche? «Effettivamente - chiosa Franco Citterio - dal 2023 tutti gli intermediari finanziari dovranno essere vigilati dalla Finma. La maggior parte dei gestori patrimoniali indipendenti ha rispettato i termini ma, come previsto, ci sono ancora alcuni operatori che hanno tardato a regolarizzare la propria posizione. Secondo le ultime informazioni in nostro possesso sembrerebbe che i ritardi maggiori siano da riferire agli operatori d’oltre Gottardo mentre quelli ticinesi hanno quasi tutti fatto i compiti. Sono convinto che con il nuovo regime normativo banche e gestori potranno continuare una collaborazione che negli anni ha portato a importanti risultati per l’intera piazza finanziaria».