«In Ticino una rete di vendita capillare per rimanere competitivi»

Il gruppo Coop è un importante attore nel commercio al dettaglio cantonale. Abbiamo intervistato Dario a Marca, nuovo capo Vendita Retail Ticino della Coop, per capire la strategia locale del grande distributore svizzero.
Lei da gennaio è il nuovo capo Vendita Retail Ticino del gruppo Coop. Quali obiettivi si è dato?
«Coop sta investendo tanto in Ticino per l'ammodernamento e la digitalizzazione del fronte di vendita con l'obiettivo di rimanere il numero uno in Ticino a livello di quote di mercato. L'obiettivo che voglio perseguire, insieme ai miei collaboratori, è essere il più vicino possibile alla nostra clientela a livello di prodotti, di presenza sul territorio e di orari d'apertura dei negozi. Ogni acquisto deve essere per il cliente un'esperienza positiva e non un momento di stress. Il fattore umano resterà uno degli elementi di differenziazione nel commercio al dettaglio: cercherò, attraverso la soddisfazione dei collaboratori, di garantire la soddisfazione del cliente».
Il franco rimane abbastanza forte. Come sostenete questa pressione? Quali sono le strategie che avete messo in campo per attrarre i clienti anche nelle zone di frontiera, come il Ticino?
«Puntiamo sulla capillarità della nostra rete vendita; uno dei motivi principali d'acquisto da parte della clientela rimane la comodità. Cerchiamo di offrire opportunità comode e pratiche sul territorio per far risparmiare tempo. Chiaramente puntiamo anche sull'ampiezza, la qualità e la sicurezza del nostro assortimento. Oltre alla scelta di base, abbiamo a disposizione diverse gamme di articoli per soddisfare le necessità e i desideri più disparati; dalla regionalità, all'ampia offerta di prodotti sostenibili, passando dai nuovi trend agli articoli per chi soffre di intolleranze alimentari. Investiamo molto sull'innovazione tecnologica, sia all'interno del negozio, sia offrendo al consumatore possibilità d'acquisto tra punti di vendita stazionari e acquisti online; anche spese più pratiche e veloci significano per il cliente più tempo libero. A livello di prezzi, offriamo ogni settimana una vasta offerta di promozioni e stiamo rafforzando la nostra linea di prodotti a prezzo basso, ma qui, chiaramente, la lotta è impari».
Che importanza ha il Ticino all’interno del vostro gruppo, e quali progetti avete nel cantone?
«Coop è capillare sul territorio con 86 negozi del gruppo Coop e 57 negozi Coop, compresi i Coop Pronto. Contiamo 1300 collaboratori, di cui 38 apprendisti, impiegati principalmente nella vendita al dettaglio. I nostri negozi non si trovano solo nelle città, ma anche nei paesi, e nelle valli: Mesocco, Bosco Gurin, Cevio, Verscio. Diamo importanza ai piccoli negozi, e li ammoderniamo. Ne è un esempio Faido, il primo in Ticino ad essere stato rinnovato secondo il nuovo concetto (novembre 2018). Ogni anno investiamo diversi milioni nella nostra regione per ottimizzare i negozi. Nell'ultimo anno sono stati modernizzati anche i punti vendita di Caslano e Bioggio, con annesse macelleria e pescheria, e stiamo ultimando Castione, dove si trova anche la nostra centrale di distribuzione e abbiamo una panetteria. I nostri panettieri producono pane fresco per il Ticino, trecce, panettoni e colombe che raggiungono i negozi Coop di tutta la Svizzera. Nell'ultimo anno sono stati investiti più di 15 milioni di franchi solo per la panetteria».
Voi date molta importanza ai prodotti bio, e avete anche una collaborazione con l’organizzazione Slow Food. Come mai questa attenzione per i prodotti naturali?
«’Fatti non parole’ è il motto di Coop per quanto riguarda la sostenibilità. Dalla nascita del marchio Naturaplan nel 1993 Coop è stata apripista nel mercato dei prodotti biologici e oggi ogni due prodotti bio acquistati in Svizzera, uno proviene da Coop. In Ticino abbiamo numerosi fornitori di frutta e verdura, contadini e imprenditori che ci forniscono uova, yogurt, formaggi, burro; ma collaboriamo anche con impresari nel ramo della pasta, o con specialisti che ci consegnano prodotti lavorati. Tutta questa filiera rappresenta non solo il bio ma soprattutto il «km zero», che rientra nel concetto di sostenibilità. Coop ha registrato una crescita superiore alla media nell'ambito della vendita di alimenti bio: nel 2018 abbiamo registrato un fatturato di 1,7 miliardi di franchi, pari a una crescita del 19,1%. Sulla base di questi dati siamo certi che anche per il futuro il mercato biologico e la domanda da parte dei nostri clienti continuerà a crescere, così come aumenterà anche la consapevolezza dell'importanza di essere sostenibili».
Il settore del commercio al dettaglio subisce la concorrenza delle piattaforme di vendita online. Coop è già molto presente nella vendita via Internet. Quali sono i vostri progetti in questo campo?
«Si tratta di un tema che prevede strategie a livello nazionale. Il nostro portale Coop@home registra una crescita oltre la media e anche il numero di ordini continua ad aumentare. Coop convince i clienti con quello che probabilmente è il miglior servizio di consegna e con una qualità senza compromessi. Inoltre, offriamo quella che in Svizzera è la più vasta rete di stazioni di ritiro della spesa: i punti Pickup sono più di 1100 in tutto il Paese».