Investimenti «sostenibili», la ripresa c'è ma è modesta
Il valore degli investimenti detti «sostenibili» è tornato a crescere in Svizzera, ma a ritmo più moderato: tra il 2022 e il 2023 il volume complessivo di tali investimenti è salito da 1.610 a 1.660 miliardi di franchi svizzeri (+3%). Lo rileva lo «Swiss Sustainable Investment Market Study 2024» pubblicato ieri dall’associazione Swiss Sustainable Finance (SSF). L’aumento è tuttavia inferiore alla performance generale dei mercati finanziari, pari a circa il 15% nel periodo in rassegna - ma decisamente superiore al forte calo subito nel 2022, quando si registrò una contrazione del 19%, sull’onda dell’anno negativo per i mercati finanziari.
Stando agli esperti dello SSF, le probabili ragioni di questa differenza sono, in primo luogo, il fatto che i partecipanti allo studio (86 in tutto, di cui circa un terzo investitori, un terzo gestori patrimoniali e un terzo banche e altri istituti finanziari) abbiano migliorato le loro metodologie di misurazione degli investimenti legati alla sostenibilità, il che ha portato a una riduzione dei volumi annunciati rispetto all’anno precedente. In secondo luogo, alcuni partecipanti hanno dichiarato di non segnalare più gli asset che utilizzano solo le esclusioni o l’integrazione di criteri ESG (ambientali, sociali e di governo) come approccio di investimento sostenibile.
«I risultati di quest’anno dimostrano che gli operatori di mercato hanno risposto alle discussioni in corso, talvolta controverse, sulla definizione di investimento sostenibile e hanno aumentato il numero di approcci di investimento sostenibile utilizzati nel complesso», spiega in una nota Sabine Döbeli, CEO di SSF. Ciò si riflette anche in una maggiore percentuale di investimenti sostenibili conformi all’autoregolamentazione introdutta dall’Asset Management Association Switzerland (AMAS), passato dall’86 al 90% nel 2023.
Lo studio rileva tuttavia una percentuale sorprendentemente alta di investimenti che generano «impatto», ovvero il 24% di tutti i volumi degli investimenti legati alla sostenibilità. «Ciò si spiega principalmente con il fatto che un numero sempre maggiore di operatori di mercato ha offerto maggiore trasparenza sull’impatto specifico delle proprie strategie di investimento», spiega il professor Timo Busch dell’Università di Amburgo, coautore dello studio.
Il contributo del settore immobiliare alla transizione verso un’economia più sostenibile è diventato un punto focale per molti investitori, soprattutto perché possono collegare i benefici ambientali e sociali diretti ai rendimenti attesi dai portafogli immobiliari. «Questo aumenta la trasparenza sulla compatibilità climatica degli investimenti immobiliari ed è una base importante per lo sviluppo di strategie net zero credibili per questa classe di asset», spiega Hendrik Kimmerle, co-autore dello studio.
A livello globale, gli investimenti in strumenti di debito legati alla sostenibilità – ad esempio i cosiddetti «green bond» – sono aumentati in modo significativo negli ultimi anni. Lo studio di mercato dello SSF mostra che il 64% di tutti gli intervistati ha investito in simili strumenti, con un leggero aumento rispetto al 61% dello scorso anno.
Lo SSF nota infine che sul piano legislativo, nonostante la prossima attuazione della Legge sul clima e l’innovazione approvata in voto popolare nel 2023, per il settore finanziario il quadro normativo è ancora complessivamente frammentato e non offre disposizioni legali vincolanti in materia di sostenibilità che si applichino alle istituzioni e ai prodotti di tutte le aree del settore finanziario