Economia

La BNS abbassa il tasso guida all'1,25%

La pressione inflazionistica è nuovamente diminuita rispetto al trimestre precedente, ha spiegato la BNS in un comunicato odierno – Riducendo il tasso di interesse di riferimento, la Banca nazionale è così in grado di mantenere condizioni monetarie adeguate
©Gabriele Putzu
Ats
20.06.2024 09:42

(Aggiornato alle 10.42) La Banca nazionale svizzera (BNS) ha nuovamente abbassato il suo tasso guida di 0,25 punti percentuali portandolo all'1,25%. Gli analisti si aspettavano il mantenimento del livello all'1,5%.

La pressione inflazionistica è nuovamente diminuita rispetto al trimestre precedente, ha spiegato la BNS in un comunicato odierno. Riducendo il tasso di interesse di riferimento, la Banca nazionale è così in grado di mantenere condizioni monetarie adeguate.

A marzo, la BNS è stata una delle prime grandi banche centrali al mondo a ridurre il proprio tasso guida, il che è stata una sorpresa. In precedenza, la BNS aveva aumentato il tasso di interesse di riferimento da -0,75% nel giugno 2022 all'1,75% in sole cinque fasi, per poi lasciarlo due volte invariato.

La BNS continuerà a seguire da vicino l'andamento dell'inflazione, ha precisato oggi. Adeguerà la propria politica monetaria "se necessario" per garantire la stabilità dei prezzi anche a medio termine. Qualora fosse necessario, la BNS è pronta ad intervenire ancora sul mercato dei cambi.

La Banca nazionale ha inoltre nuovamente rivisto al ribasso la sua previsione sull'inflazione per l'anno in corso. Il rincaro dovrebbe salire all'1,3%, rispetto all'1,4% stimato in precedenza.

Per gli anni 2025 e 2026, la BNS prevede un'inflazione rispettivamente dell'1,1% e dell'1,0%, si legge ancora nella nota.

La crescita del prodotto interno lordo (PIL) per l'anno in corso è ancora prevista "intorno all'1%". Per il 2025, la nuova proiezione parla di un incremento di circa l'1,5%.

Secondo il presidente della direzione, Thomas Jordan, la BNS è ancora pronta a intervenire sul mercato dei cambi, se necessario. Il franco, che si era deprezzato tra gennaio e fine maggio, è tornato a rivalutarsi in modo significativo nelle ultime settimane. Ciò è dovuto principalmente alle incertezze politiche in Europa. Il timore di un ulteriore sviluppo dell'inflazione rimane quindi elevato.

Il franco svizzero è la seconda arma della BNS nella lotta all'inflazione. Infatti, con una moneta nazionale più forte, l'inflazione importata dall'estero è minore. Tuttavia, negli ultimi tempi la pressione inflazionistica si è leggermente attenuata anche in altri Paesi, ha osservato la BNS.