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La digitalizzazione della sanità si consolida con la piattaforma OneDoc

a fusione con la concorrente Medicosearch crea le premesse per creare un ecosistema nazionale di professionisti della sanità, accessibile con un click - Il CEO Arthur Germain: «Burocrazia più snella per i medici»
©Chiara Zocchetti
Generoso Chiaradonna
19.05.2025 23:59

La piattaforma svizzera di prenotazione sanitaria OneDoc ha annunciato l’acquisizione di Medicosearch, altra realtà consolidata nel panorama della sanità digitale elvetica. L’operazione rappresenta un passo strategico per accelerare la digitalizzazione del sistema sanitario, unendo le competenze tecnologiche e il radicamento locale delle due aziende.

Attive da quasi dieci anni, OneDoc e Medicosearch hanno costruito negli anni una solida reputazione tra pazienti e professionisti della salute, offrendo soluzioni digitali per semplificare l’accesso alle cure. Con questa acquisizione, OneDoc consolida ulteriormente la propria posizione di leadership, raggiungendo oltre 13.000 professionisti sanitari registrati e più di 350.000 appuntamenti prenotati online ogni mese. L’operazione segna un nuovo capitolo per il settore della sanità digitale in Svizzera, con l’obiettivo di offrire servizi ancora più integrati, efficienti e accessibili.

«Con l’unione di OneDoc e Medicosearch, stiamo dando vita alla piattaforma sanitaria digitale più completa della Svizzera: una realtà che semplifica l’accesso alle cure per milioni di pazienti», afferma Arthur Germai, CEO di OneDoc che delinea gli obiettivi a medio termine:«Il nostro obiettivo immediato è unificare le piattaforme e valorizzare i nostri punti di forza e le competenze del nostro team, per offrire un’esperienza all’avanguardia sia ai pazienti che ai professionisti. Puntiamo a espanderci in tutte le regioni, incluso il Ticino, per supportare nuovi studi medici e introdurre servizi digitali innovativi, in particolare quelli basati sull’intelligenza artificiale, al fine di semplificare le attività amministrative. Nei prossimi 12 mesi prevediamo di superare i 100 collaboratori, investire in modo significativo nello sviluppo di prodotto e nell’infrastruttura, e rafforzare le nostre partnership all’interno dell’ecosistema sanitario. La nostra ambizione è diventare la piattaforma di riferimento in Svizzera, non solo per la prenotazione, ma per l’intero percorso digitale di pazienti e operatori sanitari».

Il CEO di OneDoc Arthur Germain
Il CEO di OneDoc Arthur Germain

Arthur Germain conferma che l’attenzione è rivolta solo alla Svizzera. «Crediamo che ci siano ancora un enorme potenziale di innovazione e di impatto proprio qui, a casa nostra, e la nostra priorità è reinvestire tutto quello che possiamo per rafforzare il sistema sanitario svizzero».

Le persone restano centrali

La digitalizzazione ha cambiato le abitudini di consumo in molti ambiti (viaggi, moda, finanza). E la rete, spesso, è la prima fonte d’informazione in materia di salute. Ora però c’è anche l’intelligenza artificiale (IA). «La sanità non fa eccezione a questo processo. Oggi i pazienti si aspettano lo stesso livello di comodità, trasparenza e personalizzazione che trovano in settori come il turismo o la finanza», risponde Germain. «L’impatto dell’intelligenza artificiale in ambito sanitario sarà profondo, ma solo se introdotto in modo responsabile, con un chiaro obiettivo: migliorare i processi, risparmiare tempo e mantenere alta la fiducia dei pazienti». «In OneDoc vogliamo anticipare l’onda del cambiamento senza mai perdere di vista le persone, che restano al centro della cura. Nell’ultimo decennio abbiamo visto che la digitalizzazione ha cambiato il modo in cui si accede alle cure: prenotazioni online, promemoria per le consultazioni, visite tramite videochiamate. L’IA porterà questo cambiamento ancora più avanti».

Ma ci vorrà tempo: secondo un sondaggio condotto a livello nazionale a marzo 2025, il potenziale dell’IA—soprattutto per migliorare l’accesso alle cure—è reale, ma oggi l’intelligenza artificiale non è in grado di sostituire i professionisti o il parere medico. «Per questo, secondo noi, l’intelligenza artificiale dovrebbe iniziare da cose semplici e concrete: gestire le telefonate in entrata, smistare i messaggi dei pazienti, aiutare nella pianificazione degli appuntamenti o nella gestione di richieste ricorrenti come i rinnovi di prescrizione. Sono attività che consumano ore ogni giorno ed è qui che crediamo che OneDoc AI possa fare davvero la differenza. Crediamo però che tutto questo debba sempre avvenire nel pieno rispetto della relazione tra paziente e professionista, senza mai sostituirla».

Limitare non fa risparmiare

Quello sanitario è anche fonte di pensieri per molte famiglie (premi della cassa malati in aumento). Soluzioni tecnologiche come la vostra non rischiano di spingere a un maggior consumo di sanità? In fondo basta un clic per un appuntamento con uno specialista. «È importante riconoscere che rendere accessibile l’assistenza sanitaria non significa incentivare cure non necessarie», risponde Germain. «I pazienti che stanno male devono poter accedere alle cure appropriate, indipendentemente dalla complessità del processo. Creare barriere all’accesso - che si tratti di iter complicati o di lunghi tempi di attesa - non riduce la domanda di cure. Al contrario, spesso porta a diagnosi ritardate e condizioni più gravi, con un conseguente aumento dei costi complessivi per il sistema sanitario. La nostra missione è offrire ai pazienti chiarezza e possibilità di scelta, aiutando al tempo stesso i professionisti della salute a gestire al meglio tempo e risorse. OneDoc significa accesso intelligente, non abuso delle cure». «Crediamo fermamente che, nel lungo periodo, gli strumenti digitali possano ridurre in modo significativo il carico amministrativo per gli studi medici, permettendo loro di operare in modo più efficiente. Grazie a funzionalità come la prenotazione online, il triage automatizzato delle richieste dei pazienti basato sull’IA e la semplificazione dei rinvii agli specialisti, aiutiamo i medici a dedicare meno tempo alla burocrazia e più tempo alla cura dei pazienti».