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La piazza finanziaria svizzera e i numeri della sua tenuta

Nonostante gli ostacoli emersi in un quadro in forte cambiamento, il valore totale delle attività ha registrato nuovi aumenti Nel corso degli ultimi anni l'economia elvetica
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Lino Terlizzi
Lino Terlizzi
09.05.2022 06:00

Nonostante i molti ostacoli affrontati nell’ultimo decennio, la piazza finanziaria è riuscita nel complesso a mantenere le posizioni e anche, almeno sotto alcuni aspetti, a migliorarle. La fine del segreto bancario per i non residenti, l’aumento della concorrenza da parte di altre piazze internazionali, le normative più stringenti, l’aumento dei costi, sono tutti elementi ben presenti sul versante degli ostacoli emersi negli ultimi anni. Dall’altra parte però c’erano e ci sono il contenuto di professionalità della finanza elvetica, l’economia svizzera che tiene meglio di molte altre, la forza e l’attrattività della moneta nazionale, l’affidabilità del sistema Paese Svizzera. Si è creato così un quadro in cui ci sono state e ci sono ombre ma in cui ci sono state e ci sono anche luci.

Le cifre SFI

I dati pubblicati il mese scorso dalla Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali (SFI) sono una fotografia di queste luci ed ombre e sono anche una conferma della tenuta complessiva della piazza elvetica. Il valore aggiunto totale di quest’ultima era di 64,4 miliardi di franchi nel 2011, di 66,3 miliardi nel 2016 e di 66,9 miliardi nel 2021. Scomponendo in due grandi parti, si può vedere come i servizi finanziari dapprima siano scesi e poi siano risaliti, ritrovando nel 2021 i 36,4 miliardi che avevano nel 2011; le attività assicurative sono invece dapprima salite e poi si sono stabilizzate, mantenendo i 30,5 miliardi nel 2021.

Quando si afferma che la piazza nel suo complesso non è cresciuta, si dice dunque qualcosa di non esatto. È vera un’altra cosa, cioè che sia la piazza sia il Prodotto interno lordo svizzero sono cresciuti, ma il secondo di più. Ciò ha portato al fatto che la piazza finanziaria nel 2021 rappresentasse il 9% del PIL, mentre nel 2016 era al 9,7% e nel 2011 al 10%. La piazza è dunque anch’essa salita in termini assoluti, ma non in percentuale sul PIL. Altri rami dell’economia hanno evidentemente guadagnato più terreno.

Ma il 9% rappresenta comunque un dato di rilievo. Se si guarda a Paesi di grandi dimensioni, le loro piazze finanziarie in percentuale contano meno, talvolta poco meno e talvolta molto meno. Ad esempio, per gli USA il rapporto con il PIL è dell’8,9% (2020), per il Regno Unito dell’8,2%, per la Germania del 3,8%. È vero che per il Lussemburgo è invece del 25,1% (2020) e per Singapore del 13,8%; sono dati di tutto rispetto, questi ultimi, occorre però considerare che si tratta di due Paesi di dimensioni minori e con economie meno diversificate.

Gestione di patrimoni

Un altro elemento positivo da tenere in considerazione per la piazza elvetica è il mantenimento della leadership sul versante della gestione di patrimoni. La SFI pubblica l’ammontare dei titoli nei depositi dei clienti presso le banche, sottolineandolo come indicatore dei patrimoni gestiti sulla piazza finanziaria svizzera. Il totale era di 6.721 miliardi di franchi nel 2019, di 6.900,8 miliardi nel 2020, di 7.904,1 miliardi nel 2021. Di quest’ultima somma, 4.031 miliardi erano di depositi domiciliati e oltre 3.873 miliardi di depositi non domiciliati.

La SFI sottolinea anche lo sviluppo sulla piazza elvetica dei capitoli Sostenibilità e Fintech. Gli investimenti sostenibili nel 2017 erano vicini ai 400 miliardi e nel 2020 erano di oltre 1.500 miliardi di franchi. Nel segmento blockchain, il numero delle start up (molte delle quali attive nella finanza) era di 842 nel 2019 e di 1.128 nel 2021. Più in generale, le imprese cosiddette tecnofinanziarie nel 2021 hanno creato in Svizzera un volume d’affari di circa 450 milioni di franchi, contro i circa 300 milioni del 2018.

Gli addetti

Tra le ombre ci sono il calo del numero delle banche e la riduzione degli organici. Cambiamenti di strategie, acquisizioni e fusioni, riorganizzazioni interne sono tra gli elementi che hanno contribuito a questa riduzione. Le banche sulla piazza erano 320 nel 2010, 266 nel 2015 e 243 nel 2020. La gran parte del calo nel decennio (60 unità su 77) viene da banche a controllo estero. In totale, gli addetti in equivalenti a tempo pieno della piazza erano 216.391 nel 2011, 208.856 nel 2016 e 211.605 nel 2021 (4.786 unità in meno nel decennio). È in sostanza il versante dei servizi finanziari ad aver determinato la riduzione, passando dai 124.558 addetti del 2011 ai 105.992 del 2021; sono al contrario cresciuti sia il versante delle attività assicurative (dai 41.945 del 2011 ai 42.272 del 2021), sia quello delle attività ausiliarie dei servizi finanziari e delle attività assicurative (da 49.887 a 63.341 unità). Tornando al totale della piazza finanziaria, gli addetti rappresentavano nel complesso il 5,9% dell’occupazione in Svizzera nel 2011 e il 5,2% di questa nel 2021.