«La politica trovi la capacità di confrontarsi e guardare al futuro»

In Ticino c’è sempre di più un’aria ostile alle aziende e all’impresa in generale, con un panorama politico che continua a deteriorarsi. È quanto constatato dalla presidente di Ticinomoda Marina Masoni durante l’assemblea ordinaria tenutasi oggi pomeriggio al Lac di Lugano. «Da qualche anno, ci rendiamo ben conto che lo spirito del tempo, lo Zeitgeist, è cambiato», ha affermato Marina Masoni che si è interrogata sulle ragioni e le concause di questo cambiamento sociopolitico. «Di sicuro, le gravi incertezze geopolitiche proiettano un’ombra lunga sui nostri paesi e le nostre società: riposizionamenti geostrategici, instabilità, guerre pesano ben oltre i loro effetti concreti e tangibili». L’elenco dei fattori che contribuiscono ad alimentare timori, malessere, senso di precarietà e di diffidenza nella popolazione e persino nelle istituzioni, è lungo. «Ma paure e diffidenze - ha continuato Masoni - hanno innescato un circolo vizioso di non scelte o scelte sbagliate che peggiorano la situazione e aumentano la sfiducia, promuovendo disinteresse e immobilismo».
Ma è proprio in questi momenti che bisognerebbe trovare delle risposte, progetti che guardino al futuro. La presidente di Ticinomoda ha riconosciuto che la Svizzera ha avuto una buona tenuta economica con una buona resilienza. E proprio per questo «dovremmo riuscire a dare più profondità al nostro sguardo, non limitarci a tattiche di sopravvivenza o di distruzione dell’avversario, ma rilanciare un vero confronto politico che guardi al futuro», ha aggiunto Marina Masoni portando l’esempio della riforma fiscale oggetto di referendum il 9 giugno.
Un «pacchettino fiscale»
«Si tratta di un pacchettino fiscale, rimasto nei cassetti del governo dal 2009, che dovrebbe essere quasi scontato - una volta dicevamo che dovrebbe andare come una lettera alla posta - e invece rischia di essere stroncato in votazione popolare». Se la riforma non dovesse essere accolta, dal prossimo anno il coefficiente cantonale d’imposta passerà da 97 a 100 punti, quindi un aumento del 3% dell’attuale carico fiscale per tutti. «La riforma neutralizzerebbe questo aumento e riporterebbe il Ticino nella media intercantonale del carico fiscale». Marina Masoni ha anche ricordato come la proposta fosse stata pensata 15 anni fa, da un gruppo di lavoro incaricato dal governo e presieduto dal professor Marco Bernasconi, per permettere al Ticino di rimanere tra i cantoni migliori. «È successo che nel frattempo gli altri cantoni non sono rimasti con le mani in mano e così, oggi, la proposta del governo e del parlamento serve solo a evitarci di finire tra i peggiori», ha aggiunto.
La presidente di Ticinomoda, già consigliera di Stato e responsabile delle finanze cantonali, ha quindi invitato a innescare un circolo virtuoso di vero confronto politico che «non significa rinunciare alla propria visione e nemmeno annacquarla».