Pandemia

La spesa nella seconda ondata: torneranno a mancare lievito e carta igienica?

La situazione epidemiologica fa temere che riaffiorino eccessi già vissuti la scorsa primavera - Bisognerà insomma ancora aspettare giorni per una consegna a domicilio? Qualcosa in realtà è cambiato
© CdT/Gabriele Putzu
Erica Lanzi
03.11.2020 06:00

File chilometriche davanti ai supermercati, carrelli della spesa stracolmi di scatolette e conservati, lotta a colpi di «clic» sui siti online per riuscire ad aggiudicarsi l’ultima consegna a casa della settimana. La seconda ondata di contagi fa temere che con le rinnovate misure di contenimento riaffiorino anche queste immagini legate al fare la spesa già vissute nella scorsa primavera. La grande distribuzione si dice tuttavia pronta e preparata ad affrontare eventuali emergenze, tra l’altro in un periodo particolarmente impegnativo a causa delle festività che si avvicinano.

Le scorte nei mesi estivi

Partiamo ad esempio dalla logistica. Il processo degli approvvigionamenti della grande distribuzione (che include i fornitori, i magazzini e i trasporti) di solito gestisce flussi di merci costanti con dei picchi programmati in base alle festività. Con la prima ondata ad un certo punto era invece diventato problematico trovare prodotti come la carta igienica, il lievito per la pizza, le penne rigate. «Una situazione dovuta al timore, ingiustificato, di trovarsi senza merce - spiega Lorenzo Emma, direttore della Cooperativa Migros Ticino -. Questa primavera si è dovuto affrontare un drastico e solo in parte previsto aumento delle vendite, per il quale si è dovuto improvvisare delle soluzioni. La situazione ora è diversa: i produttori e i grandi distributori si sono preparati e la clientela si è resa conto che il sistema di approvvigionamento funziona. Infatti in queste ultime settimane c’è stato un aumento delle vendite, ma contenuto, ed il sistema di fornitura assicura la disponibilità della merce». Anche per Aldi Suisse i mesi estivi sono stati utilizzati in modo proficuo, come ci spiega Marco Casserini, direttore regionale di vendita per Aldi Suisse Ticino: «Nelle ultime settimane abbiamo potenziato la rete dei fornitori e dei magazzini, con scorte supplementari per gli articoli “critici”. Così in caso di eventuali picchi della domanda possiamo reagire prima e abbiamo più margine per evitare ritardi».

Anche sul fronte sanitario ci si sente pronti: i negozi non hanno mai smantellato i plexigas alle casse, le misure di igiene accresciute sono in vigore da mesi, i sistemi per le limitazioni dei clienti in negozio sono funzionanti o pronti per essere reintrodotti, se nuove disposizioni dovessero richiederlo. Tutti problemi di logistica già risolti, e con soluzioni organizzate.

Migros: «In queste settimane registriamo già un aumento contenuto delle vendite: la merce è sempre disponibile»

Tra protezioni e affari

Un grande lavoro, sottolineano pure gli esperti, è stato fatto a livello di personale, che ha dovuto essere rafforzato, riorganizzato e protetto. «Ogni azienda ha i propri piani di intervento e di gestione del rischio di contagio nei negozi - sottolinea Enzo Lucibello, presidente dell’Associazione dei distributori ticinesi (DISTI) -. Si lavora a squadre e si cerca di limitare i rischi al massimo. Fortunatamente finora nonostante i contatti con il pubblico non ci sono stati più casi di COVID-19 rispetto alla media cantonale». La pandemia però ha avuto degli effetti anche sul modo di fare la spesa. Intanto è cambiato il carrello che arriva in cassa: «Non tanto per le preferenze tra fresco e surgelato - spiega Casserini -. E neanche nella scelta tra marchi più o meno convenienti notiamo grandi differenze rispetto a prima. Piuttosto, per evitare contatti con estranei, le persone fanno la spesa meno spesso, ma comprano di più». Inoltre molti hanno scoperto i canali digitali, che spesso però non erano pronti per forti picchi della domanda. «Le ordinazioni online sono letteralmente esplose - spiega ad esempio Emma -. Ci siamo quindi preparati con due servizi online per le consegne a casa oltre a LeShop (che entro fine anno sarà convogliato su migros.ch, ndr): Amigos e Smood».

DISTI: «In vista del Natale consigliamo ai clienti di organizzarsi per tempo, evitando code e assembramenti»

E infine, se già in primavera i grandi distributori avevano detto che ogni giorno sembrava Natale, viene da chiedersi: ma come si caratterizzeranno le prossime settimane, ora che il Natale è sempre più alle porte? «È veramente difficile fare previsioni, di fronte a una situazione che cambia ogni momento - dice Lucibello -. In realtà ciò che più preoccupa è l’afflusso contemporaneo di tante persone. Bisogna cercare di evitare gli assembramenti in tutti i modi: questo Natale va festeggiato e non deve essere triste. A parte il fatto che se per via dei contagi si tornasse a limitare gli ingressi nei negozi, fare la coda fuori con il freddo non sarebbe tanto piacevole. Noi garantiremo i servizi essenziali e nessuno rischierà di trovare scaffali vuoti. Le persone però devono cercare di organizzarsi per tempo ed evitare le compere all’ultimo momento».

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