L'indagine

La svolta ecologica tiene alte le prospettive occupazionali

Secondo Stefano Scabbio, presidente di Manpower Southern Europe, il rallentamento economico incomincia a manifestare segni in alcune aree economiche – «Ma in Svizzera si sperimenta una carenza di manodopera in vari ambiti»
Il settore della logistica è quello che sta crescendo di più dal punto di vista occupazionale © CdT/Gabriele Putzu
Generoso Chiaradonna
13.06.2023 23:10

I venti recessivi in Europa ci sono, ma il mercato del lavoro (per ora) si sta sviluppando positivamente nonostante le sfide economiche. È quanto emerge dall’indagine sulle prospettive occupazionali di ManpowerGroup per il terzo trimestre del 2023, dalla quale risulta che i datori di lavoro svizzeri prevedono una prospettiva occupazionale netta del 26%. Si tratta di un dato elevato.

Per Stefano Scabbio, presidente di Southern Europe di ManpowerGroup, «la carenza di competenze rimane una sfida importante per le imprese svizzere e fa sì che le aspettative di assunzione rimangano elevate». La Svizzera, infatti, al pari della Repubblica Ceca, ha un tasso di disoccupazione secondo i criteri Seco (Segreteria di Stato all’economia) molto basso: circa il 2%. Attualmente ci sono circa 110 mila posti vacanti nel mercato del lavoro svizzero. «Con un tasso che corrisponde di fatto alla piena occupazione, la carenza di manodopera si aggrava», spiega al CdT Stefano Scabbio. Un indicatore che si sta andando in fase recessiva è dato anche dalla domanda di flessibilità ovvero dell’assunzione di interinali. «Questa sta diminuendo, ma non stanno diminuendo le assunzioni stabili a tempo indeterminato che è un ulteriore indizio del fatto che le aziende, una volta trovata la figura professionale ricercata, se la tengono stretta», commenta Scabbio.

Stefano Scabbio, presidente Southern Europe di ManpowerGroup
Stefano Scabbio, presidente Southern Europe di ManpowerGroup

Nonostante il barometro del mercato del lavoro di ManpowerGroup mostri un calo di 5 punti percentuali rispetto allo scorso trimestre (31%) e di due punti percentuali rispetto allo scorso anno (28%), la Svizzera si trova sei punti percentuali al di sopra della media europea: la regione economica Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) riporta infatti una prospettiva occupazionale netta del 20%. Tra i Paesi vicini, solo la Germania mostra un valore più alto per il terzo trimestre 2023 (28%), mentre Francia (21%), Italia e Austria (entrambe con l'11%) riportano intenzioni di assunzione più deboli rispetto alla Svizzera.

Tecnologia e demografia

La sfida tecnologica e demografica è tra i temi che caratterizzeranno il mondo del lavoro dei prossimi anni. L’intelligenza artificiale, per esempio, è citata spesso come un problema perché potenzialmente potrebbe eliminare molti posti di lavoro ritenuti a basso valore aggiunto ma che comunque garantiscono reddito e occupazione a molte persone. «L’innovazione tecnologica ha migliorato costantemente le prospettive di impiego: ha eliminato posti di lavoro, ma ne ha creati e ne creerà altri. E questo da sempre», spiega il presidente di ManpowerGroup secondo cui avverrà la stessa cosa con l’intelligenza artificiale «che dovrà essere usata come supporto, come un utensile, a favore delle potenzialità umane, tra cui il miglioramento delle cosiddette soft skill – ovvero il bagaglio culturale non sempre misurabile con diplomi e certificazioni – che stanno diventando la vera materia prima ricercata dalle aziende quando devono assumere». «Infine - continua - non aumentando il saldo naturale della popolazione di molte economie occidentali, la produttività potrà arrivare anche – non solo, ovviamente – da un forte impulso tecnologico».

Dove si assume di più

Le prospettive occupazionali di sette settori economici su nove si sono indebolite rispetto al trimestre precedente, pur rimanendo complessivamente positive. Si ricercano nuovi dipendenti soprattutto nei settori «Trasporti, logistica e automotive» (40%), «Beni e servizi di consumo» (32%) e «Sanità e Life Sciences» (30%).

Il segmento «Energia e servizi di pubblica utilità» è quello che si sta sviluppando in modo più positivo per i dipendenti, con una prospettiva occupazionale del 52%. Rispetto al secondo trimestre del 2023, si tratta di un aumento di 13 punti percentuali, dovuto probabilmente alla «svolta ecologica» di molte aziende. Il 77% delle imprese di questo settore, infatti, riferisce di essere alla ricerca di «profili verdi» o di essere in procinto di definire strategie di assunzione o di formazione specifiche. «Interpretiamo il forte sviluppo del settore ‘Energia e dei Servizi pubblici’ in relazione alla crescente diffusione di soluzioni di energia rinnovabile. Il mercato fotovoltaico svizzero, ad esempio, ha registrato uno sviluppo impressionante dal 2021 e ora offre una gamma più ampia di servizi per integrare l’energia solare nella gestione energetica. Questi sviluppi sono accompagnati da una crescente domanda di green skills», conclude Scabbio.

Il barometro, tendenza solida al sud delle Alpi

Stando all’indagine di ManpowerGroup a livello regionale, la Svizzera nordoccidentale con il 37%, Zurigo con il 33% e il Ticino con il 29% riferiscono prospettive occupazionali più solide rispetto al secondo trimestre. L'Espace Mitteland (24%), la Svizzera orientale e centrale (25%) e la regione del Lemano (10%) registrano invece un calo rispetto al trimestre precedente.

Il sondaggio di ManpowerGroup ha affrontato anche la questione dei modelli di business sostenibili. Ebbene, il 25% dell aziende intervistate sta attivamente assumendo nell’ambito dei cossidetti ‘green jobs’.