Le banche svizzere hanno continuato a fornire servizi a clienti russi politicamente esposti
Le banche svizzere hanno continuato a fornire servizi a clienti russi politicamente esposti anche dopo l'inizio della guerra in Ucraina: lo sostengono il Tages-Anzeiger e testate ad esso legate sulla base di documenti che provengono da fughe di dati e sono finiti sul darknet.
Il giornale avanza i nomi di diversi istituti e riferisce anche di altri supposti affari controversi con personalità di primo piano, prima e dopo lo scoppio del conflitto. Viene in particolare citato Leonid Reiman, uomo d'affari 66.enne che è stato anche ministro della comunicazione oltre 15 anni or sono: sarebbe stato cliente di Julius Bär almeno sino al 2021.
Contattato dall'agenzia Awp, l'istituto fa sapere di non commentare le relazioni con i clienti, presunte o effettive che siano. «Julius Bär rispetta tutte le leggi e i regolamenti che si applicano alle sue attività commerciali», aggiunge la banca.