Settore primario

Le fattorie svizzere e ticinesi puntano sulla vendita diretta

Con il lockdown molti consumatori hanno riscoperto i prodotti agricoli locali: l’Unione svizzera dei contadini vuole approfittare del trend sostenendo vari progetti - Sem Genini (Unione contadini ticinesi): «In Ticino le iniziative non mancano»
©CdT/Chiara Zocchetti
Erica Lanzi
16.07.2020 06:00

Durante il lockdown la vendita diretta in fattoria dei prodotti agricoli svizzeri ha avuto un vero e proprio boom. In molti hanno riscoperto i sapori locali, come ad esempio uova e patate le cui vendite dirette si sono triplicate e a volte quadruplicate. Con l’apertura delle frontiere e il lento ritorno alla normalità, l’Unione svizzera dei contadini (USC) vuole approfittare di questa tendenza sostenendo diversi progetti.

«Il Ticino - ci spiega Sem Genini, segretario dell’Unione contadini ticinesi (UCT) - rispetto agli altri cantoni è da tempo avanti in termini di aziende agricole che fanno vendita diretta, ma la chiusura dei mercati e dei ristoranti ha imposto a molti di trovare nuovi canali di smercio, tramite il contatto diretto ma anche con soluzioni online. Le famiglie contadine sono state molto attive e innovative per non farci mancare i generi alimentari necessari. Per fortuna la maggior visibilità guadagnata in primavera continua a dare frutti positivi anche con il ritorno alla normalità».

Il potenziale di mercato per la vendita diretta tramite negozi in fattoria, mercati settimanali o abbonamenti resta dunque alto, come ha spiegato il direttore dell’USC Martin Rufer. Secondo l’unione la vendita diretta è effettuata da circa il 25% delle aziende agricole e pesa per il 7% del reddito complessivo settore, pari a quasi 11 miliardi di franchi. Il vantaggio però è che non si devono pagare commissioni agli intermediari per cui tutto il ricavato resta in mano al produttore. «Si valorizzano i prodotti in azienda - puntualizza Genini - soprattutto quelli trasformati come il formaggio o messi in tavola negli agriturismi perché tutto il valore aggiunto resta in mano all’azienda produttrice».

L’USC vuole battere il ferro finché è caldo sostenendo diversi progetti che diano visibilità alle aziende agricole, ad esempio con il sito www.dallacampagna.ch, un portale per la vendita diretta online; al progetto sono interessati pure GastroSuisse, HotellerieSuisse, la app Twint e la piattaforma Too Good to Go. Oltre a ciò, l’USC promuove la consegna diretta ai ristoranti e offre alle aziende materiali da imballaggio per la vendita dei loro prodotti.

«Anche in Ticino ci sono molte iniziative», ci spiega Genini. «Con il Centro di competenze agroalimentari stiamo lavorando a diversi progetti, come Ticino a Tavola con GastroTicino. Il portale ticinoate.ch presenta i produttori locali, molti dei quali con il Marchio Ticino regio.garantie: online se ne trovano già circa 300. Ci sono poi i progetti dell’UCT quali il Brunch del 1. agosto in fattoria, l’organizzazione di fiere, la scuola in fattoria che ogni anno coinvolge più di 9.000 ragazzi, la conferenza alimentare del Cantone. E ancora le piattaforme portoacasa.ch, Loonity o Ticinowine per acquistare online i prodotti locali. Il riscontro è grande ma di spazio per crescere ce n’è ancora tanto». E.L.