Economia

«Le ritorsioni europee ai dazi USA? Un rischio reale per la Svizzera»

Lo afferma Scienceindustries in un documento di posizione inviato all'agenzia AWP – Da un lato perché ridurrebbero la crescita globale, dall'altro perché la Svizzera potrebbe essere una vittima collaterale
©SARAH YENESEL
Ats
03.02.2025 19:41

Le associazioni economiche svizzere osservano con una certa preoccupazione i dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump e le eventuali misure di ritorsione dell'UE. Sebbene la Svizzera abbia alcuni vantaggi, i politici devono essere proattivi, affermano.

Eventuali misure dell'UE contro l'imposizione di dazi USA rappresentano un rischio reale per la Svizzera, sottolinea Scienceindustries in un documento di posizione inviato all'agenzia AWP. Da un lato perché ridurrebbero la crescita globale, dall'altro perché la Svizzera potrebbe essere una vittima collaterale, come nel caso delle misure europee adottate nel 2018 che hanno colpito le importazioni di acciaio e alluminio, spiega a Keystone-ATS Jan Atteslander, responsabile del dipartimento di economia esterna di economiesuisse. Nel 2018 l'UE ha adottato misure di salvaguardia per l'importazione di alcuni prodotti siderurgici, in reazione all'introduzione da parte degli Stati Uniti di tariffe sulle importazioni di acciaio e alluminio.

Per l'associazione dei prodotti chimici e farmaceutici, se l'UE decidesse di adottare misure di ritorsione che colpiscono anche la Confederazione, si ridurrebbe il sostegno pubblico ai Bilaterali III con conseguenze «disastrose», dato che l'UE è il principale partner commerciale della Svizzera.

Berna dispone di una serie di vantaggi, sottolineano le associazioni padronali. «All'inizio del 2024, ha abolito tutti i dazi doganali sulle importazioni di prodotti industriali. La Svizzera è anche un importante investitore negli Stati Uniti, dove le sue aziende creano posti di lavoro qualificati. In termini di ricerca e sviluppo, è addirittura al terzo posto», spiega Atteslander.

La Confederazione deve insistere sull'importanza di queste relazioni con gli Stati Uniti e prevenire qualsiasi malinteso. Ciò significa intensificare gli scambi non solo con gli Stati Uniti, ma anche con i Paesi che potrebbero adottare misure di ritorsione, sottolinea Sciencesindustries.

Anche l'Unione svizzera delle arti e mestieri (usam) ritiene che il dialogo con gli Stati Uniti debba essere intensificato, non solo attraverso i canali diplomatici ma anche nel quadro dell'AELS. A lungo termine, la Svizzera deve continuare a impegnarsi per concludere accordi di libero scambio, aggiunge.

I contatti con la prima amministrazione Trump sono stati molto buoni, ha sottolineato Atteslander. Questo è stato sottolineato anche dal Dipartimento federale dell'economia, che sta cercando il dialogo con la nuova amministrazione statunitense per rafforzare ulteriormente le relazioni bilaterali.