L'analisi

Leadership americana ancora netta nella classifica mondiale dei PIL

Per quel che riguarda il Prodotto interno lordo nominale gli Stati Uniti restano ampiamente primi, davanti al gigante cinese – La Germania è al terzo posto, l'Italia all'ottavo e la Svizzera al ventesimo, risultato di rilievo per un Paese di dimensioni contenute
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Lino Terlizzi
Lino Terlizzi
30.10.2023 06:00

Le stime del Fondo monetario internazionale sull’ammontare del Prodotto interno lordo mondiale consentono anche di vedere il contributo a questo fornito da ciascuna economia. Sulla base di questi recenti dati dell’FMI, che riguardano oltre 200 Paesi e si riferiscono al 2023, possiamo in particolare osservare quale sia la graduatoria delle economie di maggiori dimensioni. La lista dei PIL nominali è in dollari USA correnti. Ciò da un lato è inevitabile, perché c’è bisogno di avere un’unica unità di misura per fare la classifica; dall’altro lato occorre un’avvertenza: le oscillazioni registrate nei cambi possono influire sul calcolo del PIL nominale in dollari. Nell’insieme, il quadro è comunque ritenuto realistico da molti esperti. 

I numeri

Cominciamo appunto dal PIL nominale, poi diremo del PIL calcolato sulla base della parità di potere d’acquisto. Il PIL nominale globale per l’intero 2023 secondo il Fondo monetario internazionale dovrebbe essere di 104.476 miliardi di dollari, considerando una crescita economica annua complessiva pari al 3%, un aumento che segna un rallentamento rispetto al 3,5% del 2022 ma che rappresenta comunque un passo avanti. Di questo ammontare totale, oltre un quarto viene dagli Stati Uniti, che rimangono ampiamenti primi, con un PIL nominale di 26.949 miliardi. Il secondo posto è della Cina, con 17.700 miliardi. Nonostante i notevoli progressi fatti da Pechino sul piano economico negli ultimi decenni, il distacco tra la prima e la seconda economia resta ampio in termini di PIL nominale. Ma è ancor più ampio il distacco tra le prime due economie e le altre.

Effetto valutario

Proseguendo nell’esame delle dieci maggiori economie, si trova la Germania al terzo posto, con un PIL nominale di 4.429 miliardi. Al quarto posto c’è il Giappone, che in passato è stato a lungo terzo, con 4.230 miliardi; sul calcolo che riguarda l’economia nipponica pesa però parecchio il citato effetto valutario, perché lo yen nel corso del 2023 si è deprezzato marcatamente nei confronti del dollaro USA, mentre l’euro dall’inizio di quest’anno ha perso poco terreno in rapporto al biglietto verde. Quinto posto per l’India, altra rilevante economia asiatica, che ha 3.732 miliardi. Al sesto posto c’è il Regno Unito con 3.332 miliardi, al settimo la Francia con 3.049 miliardi, all’ottavo l’Italia con 2.186 miliardi. Chiudono la top ten mondiale dei PIL nominali il Brasile nono con 2.126 miliardi e il Canada decimo con 2.117 miliardi.

Dall’undicesimo al ventesimo posto troviamo nell’ordine la Russia, il Messico, la Corea del Sud, l’Australia, la Spagna, l’Indonesia, la Turchia, l’Olanda, l’Arabia Saudita, la Svizzera. Il ventesimo posto è quindi svizzero, con un Prodotto interno lordo elvetico pari a 905 miliardi di dollari per il 2023, risultato di non poco conto per un Paese di dimensioni contenute. Dal ventunesimo al trentesimo posto si trovano nell’ordine la Polonia, Taiwan, il Belgio, l’Argentina, la Svezia, l’Irlanda, la Norvegia, l’Austria, Israele, la Thailandia.

Potere d’acquisto

Se si passa al calcolo dei PIL sulla base del PPP (Purchasing Power Parity, cioè parità di potere d’acquisto) la classifica cambia. Il meccanismo di calcolo in questo caso prevede l’utilizzo da una parte del costo della vita nei vari Paesi e dall’altra di un ipotetico dollaro internazionale, sempre su dati del Fondo monetario. Il Prodotto interno lordo mondiale 2023 su quest’altro versante dovrebbe essere secondo l’FMI di 174.789 miliardi di dollari. Al primo posto in questa top ten dei Prodotti interni lordi PPP c’è la Cina con 32.897 miliardi, seguita dagli Stati Uniti secondi con 26.949 miliardi, dall’India terza con 13.119 miliardi, dal Giappone quarto con 6.495 miliardi, dalla Germania quinta con 5.537 miliardi, dalla Russia sesta con 5.056 miliardi, dall’Indonesia settima con 4.393 miliardi, dal Brasile ottavo con 4.101 miliardi, dalla Francia nona con 3.874 miliardi, dal Regno Unito decimo con 3.871 miliardi.

Dall’undicesimo al ventesimo posto nella graduatoria PPP ci sono nell’ordine Turchia, Messico, Italia (tredicesima con 3.193 miliardi), Corea del Sud, Spagna, Canada, Arabia Saudita, Egitto, Iran, Australia. Dal ventunesimo al trentesimo posto ci sono nell’ordine Polonia, Taiwan, Thailandia, Pakistan, Bangladesh, Vietnam, Nigeria, Olanda, Filippine, Argentina. La Svizzera nella classifica basata sulla parità di potere d’acquisto e sul teorico dollaro internazionale è trentacinquesima, con un Prodotto interno lordo 2023 calcolato in 788 miliardi di dollari. La Confederazione è peraltro nel gruppo di testa se si guarda al PIL pro capite, sia sul versante del PIL nominale, sia su quello del PIL basato sulla parità di potere d’acquisto.

La Confederazione nel gruppo di testa sul versante delle cifre del pro capite

Il Prodotto interno lordo (PIL) quantifica il valore dei beni e dei servizi prodotti in un Paese. Per la valutazione dell’andamento di un’economia il dato sul PIL più significativo è naturalmente quello che riguarda l’anno intero. Le cifre trimestrali intermedie sono anch’esse senz’altro utili, ma inevitabilmente possono dare indicazioni solo parziali. L’ampiezza del PIL di un Paese è determinata anzitutto dalla forza della sua economia e poi anche dalle dimensioni del Paese stesso e in particolare dal numero dei suoi abitanti.

I dati
È dunque interessante vedere, in parallelo ai valori totali dei PIL, anche le cifre relative ai PIL pro capite, cioè per persona, ottenute per ogni Paese attraverso il rapporto tra l’ammontare complessivo del PIL e il numero di abitanti. Si tratta di un indicatore che può contribuire a dare meglio un’idea del tenore di vita medio in ciascun Paese. Le stime del Fondo monetario internazionale (FMI) per l’intero 2023 possono fornire un quadro aggiornato. L’avvertenza è che per omogeneità la classifica si deve basare su un’unica moneta, che è il dollaro USA corrente. Possono esserci dunque degli effetti valutari nel calcolo dei PIL, tuttavia i dati dell’FMI vengono considerati nel complesso realistici.

Diciamo in partenza che l’analisi tocca circa 200 Paesi e che la media mondiale del PIL nominale pro capite è di 13.330 dollari. Passando alla testa della classifica per singoli Paesi, il primo posto è del Lussemburgo con 135.605 dollari e il secondo è dell’Irlanda con 112.248 dollari. Qui, prima di procedere, occorre però fare un’altra precisazione. Ci sono Paesi, come questi primi due della classifica, in cui il PIL nominale (sia totale sia appunto pro capite) è ampliato in modo non secondario dai fatturati di società internazionali che hanno una sede in loco, spesso grazie a misure fiscali. Per questo, anche, il terzo posto della Svizzera, con 102.865 dollari, è ancor più significativo. L’economia elvetica ha infatti una sua spiccata forza autonoma e le misure fiscali in campo societario ci sono ma non incidono agli stessi livelli dei Paesi sopra indicati.

Al quarto posto della graduatoria dei PIL nominali pro capite c’è la Norvegia con 99.266 dollari, al quinto Singapore con 87.844, al sesto il Qatar con 81.968, al settimo gli Stati Uniti con 80.412, all’ottavo l’Islanda con 78.837, al nono la Danimarca con 71.402, al decimo l’Australia con 63.487. Sin qui la top ten dei PIL nominali pro capite. Scorrendo poi l’intera classifica, si può vedere come la Germania sia al 19. posto con 52.824 dollari, il Regno Unito al 21. con 48.912, la Francia al 23. con 46.315, l’Italia al 26. posto con 37.146 dollari.

I BRICS
Il Giappone segue più staccato, al 30. posto con 33.950 dollari, precedendo di poco la Spagna, che è al 32. posto con 33.090; la Grecia è al 44.  posto, con 23.173 dollari. Interessante è anche osservare dove si trovino i grandi Paesi emergenti che compongono il cosiddetto gruppo BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica). Questi Paesi sono tutti e cinque sotto la media mondiale di PIL nominale pro capite. La Russia è al 68. posto con 13.006 dollari, la Cina al 71. con 12.541, il Brasile è 78. con 10.413, il Sudafrica è 98. con 6.191, l’India è 139. con 2.612 dollari. 

Se si considerano i PIL pro capite calcolati con il PPP (Purchase Power Parity, parità di potere d’acquisto) e utilizzando quindi un ipotetico dollaro internazionale, la classifica in parte cambia. La Svizzera è quinta e dunque ancora in buona posizione. Gli USA sono noni, la Germania è al 19. posto, la Francia al 27., il Regno Unito al 28., l’Italia al 31., il Giappone al 34. posto. Per quel che riguarda il gruppo dei BRICS, la Russia è al 56. posto, la Cina al 73., il Brasile al 78., il Sudafrica al 96., l’India al 127. posto. Si può aggiungere che, tenendo presente che la media mondiale di PIL PPP pro capite a valori 2023 è di 22.226 dollari, Russia e Cina sono sopra questa media mentre Brasile, Sudafrica e India sono ancora sotto questa soglia.

Dunque nel complesso i grandi Paesi emergenti hanno ancora strada da fare per arrivare a pro capite assimilabili a quelli dei Paesi più sviluppati. Ciò non toglie che i BRICS abbiano già fatto molti passi avanti.