L’Europa alla ricerca di un percorso tra tensioni geopolitiche e dazi USA

Il dibattito sulle strategie che l’Europa dovrebbe adottare in questa fase ha occupato una parte non secondaria della 51ma edizione del Forum di Cernobbio, organizzato da The European House Ambrosetti (TEHA). Il tradizionale incontro annuale di settembre sulle rive del Lago di Como, a Villa d’Este, ha visto ancora una volta imprenditori, manager, economisti dibattere sugli scenari globali. Inevitabile, nella tre giorni di Cernobbio terminata ieri, un’attenzione particolare all’Italia e, appunto, all’Europa. Luci e ombre, sia per la Penisola sia per il Vecchio continente. Bilanci in chiaroscuro, in un quadro di tensioni geopolitiche, conflitti bellici, dazi americani, confronto accentuato tra USA e Cina, due colossi tra i quali l’Europa cerca di trovare una sua via.
Il nodo Trump
La questione dei dazi statunitensi targati Trump naturalmente è tra i capitoli principali. A Cernobbio uno degli appelli all’Europa a non fermarsi, a continuare lungo la strada dell’autonomia, è venuto da un americano, l’economista premio Nobel Joseph Stiglitz. Secondo quest’ultimo l’Europa in passato ha delegato troppo agli USA in termini di Difesa e questo oggi pesa anche sui temi economici. Per Stiglitz però l’Unione europea può ancora imparare a vivere senza fare troppo affidamento sugli USA. I dazi di Trump, ha affermato l’economista, porteranno meno entrate del previsto, la situazione finanziaria degli Stati Uniti peggiorerà.
Trump, ha aggiunto Stiglitz, è inaffidabile e non si fermerà, ma alla fine l’Europa potrebbe anche uscirne bene. Occorre comunque essere pronti a continue oscillazioni da parte di Trump, per il quale secondo l’economista gli accordi pattuiti valgono poco o nulla, tanto è vero che appena sancita l’intesa con l’UE ha rincarato la dose minacciando nuovi dazi nel caso in cui l’Unione europea insistesse nell’applicare le regole per il settore digitale anche ai gruppi statunitensi. In questo campo, proprio in questi giorni è arrivata la notizia di una maxi multa stabilita dall’UE per l’americana Google, accusata di pratiche concorrenziali abusive; bisognerà ora vedere se e quali passi farà l’Amministrazione Trump su questo. Stiglitz ha ribadito dunque il parere negativo sulla linea trumpiana e ha invitato l’Europa a difendersi con convinzione. Altri partecipanti al Forum, sia americani sia europei, non sono stati altrettanto negativi sulle posizioni di Trump, ma c’è stato un largo consenso sul fatto che la vicenda dei dazi vada in ogni caso gestita nel miglior modo possibile (dentro rapporti comunque oggi tesi), nell’interesse di entrambe le sponde dell’Atlantico.
Il Rapporto
Tra gli studi pubblicati in occasione del Forum da TEHA, che è guidata dal CEO Valerio De Molli, uno è dedicato proprio al nodo del rilancio della competitività dell’industria dell’area UE. Si tratta del Rapporto TEHA-Philip Morris Italia, presentato a Cernobbio da Daniele Franco, ex direttore generale della Banca d’Italia ed ex ministro dell’Economia. Lo studio propone una strategia di lungo termine, centrata su quattro capitoli principali: le persone, le tecnologie, la sostenibilità, le catene di fornitura. Le istituzioni dovrebbero promuovere un quadro più favorevole, diminuire la frammentazione e andare verso un vero mercato unico europeo. Le aziende leader, che in genere sono di grandi dimensioni, dal canto loro dovrebbero agire come catalizzatori della trasformazione, trasferendo conoscenze, finanziamenti e supporto tecnologico anche alle piccole e medie imprese. Sarebbe in sostanza un patto europeo, che dovrebbe essere accompagnato da politiche di sostegno create dalle aziende leader e dalle istituzioni pubbliche, con accessi semplificati ai finanziamenti, progetti di innovazione, piani di riqualificazione professionale, iniziative nel digitale.
Mattarella e Zelensky
In questa edizione, segnata tra l’altro dalla notizia del decesso del fondatore del Forum, Alfredo Ambrosetti, morto all’età di 94 anni, ci sono stati anche i videointerventi del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Quest’ultimo ha ribadito la necessità di continuare a contrastare l’invasione russa dell’Ucraina, anche nel nome della sicurezza e della stabilità europee. Mattarella ha ricordato che l’Unione europea si è affermata come area di pace e di cooperazione, che non ha mai scatenato un conflitto o uno scontro commerciale, che al contrario ha agevolato intese. Il presidente italiano si è chiesto come sia possibile che l’Europa venga oggi considerata da alcuni un ostacolo, un avversario se non un nemico. Il mondo, ha affermato Mattarella, ha comunque bisogno dell’Europa per ricostruire la centralità del diritto internazionale.