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Linea Ursula sull'Ucraina

Von der Leyen tiene alto il sostegno a Kiev e denuncia il ricatto russo su alimentari e porti — La presidente della Commissione europea sottolinea l'intreccio tra riforme e investimenti e cita l'imminente Conferenza di Lugano
© KEYSTONE / LAURENT GILLIERON
Lino Terlizzi
Lino Terlizzi
24.05.2022 19:26

Riflettori accesi su Ursula von der Leyen nella seconda giornata del World Economic Forum di Davos 2022 in presenza fisica. La presidente della Commissione europea ha dedicato il suo intervento alla guerra in Ucraina causata dall’invasione russa e ai cambiamenti che questa provoca sia nello scenario del Vecchio continente sia in quello globale. «L’Ucraina deve vincere questa guerra, l’aggressione di Vladimir Putin deve essere un fallimento strategico», ha detto von der Leyen. E per quel che riguarda le prospettive dell’Ucraina, la leader dell’Unione europea ha sottolineato la necessità di far viaggiare insieme riforme e investimenti, ricordando a questo riguardo anche la rilevanza della Conferenza prevista a Lugano il 4 e 5 luglio prossimi.

«La guerra in Ucraina - ha affermato la presidente della Commissione europea - sta mettendo in dubbio l’intero ordine internazionale. Contrastare l’aggressione della Russia è un compito per l’intera comunità globale. Noi faremo tutto quello che possiamo per aiutare gli ucraini a vincere e a riprendere il futuro nelle loro mani. Per la prima volta l’Unione europea fornisce aiuti militari a un Paese sotto attacco. Stiamo mobilitando tutto il nostro potere economico, le nostre sanzioni e l’azione delle imprese stanno impoverendo l’economia russa e la macchina da guerra del Cremlino».

L’energia

Von der Leyen si è soffermata anche sui problemi specifici che questa guerra ha fatto emergere sul versante dell’energia e in particolare sulla dipendenza dalle forniture russe. «Dobbiamo evitare di finire nella stessa trappola del petrolio e del gas. Stiamo lavorando per assicurare la catena di rifornimento», ha sottolineato. I gasdotti che verranno costruiti in Europa per diversificare gli approvvigionamenti e ridurre la dipendenza dalla Russia formeranno il nucleo della futura rete dell’idrogeno, la «nuova frontiera» dell’energia nell’UE secondo la presidente della Commissione. «La diversificazione delle nostre forniture di gas è un pilastro - ha detto von der Leyen - mentre parliamo l’Europa sta concludendo nuovi accordi con fornitori affidabili in tutto il mondo. In marzo ho concordato con il presidente americano Joe Biden un aumento delle forniture di gas naturale liquefatto dagli USA all’Europa. Più gas naturale liquefatto e più gas tramite gasdotti arriveranno anche dal Medio Oriente e dal Nordafrica». Oltre ad aver varato sanzioni contro la Russia e ad aver favorito l’invio di armi, l’UE vuole anche dare un sostegno finanziario di circa 10 miliardi di euro all’Ucraina, ha ricordato la presidente della Commissione, il più importante pacchetto per un Paese che non fa parte dell’Unione europea. «La ricostruzione deve combinare investimenti massicci e riforme ambiziose per modernizzare l’Ucraina, la sua Amministrazione, lo Stato di diritto, l’indipendenza giudiziaria, la lotta alla corruzione e per sbarazzarsi degli oligarchi», ha detto von der Leyen, toccando requisiti che sono necessari per la futura entrata dell’Ucraina nell’UE.

I beni agricoli

Sulla Russia, la presidente della Commissione ha anche indicato l’esistenza di un ricatto da parte di Mosca anche per le scorte alimentari, oltre che per l’energia, con ripercussioni globali. «Nell’Ucraina occupata l’esercito russo sta confiscando grano e macchinari e le navi da guerra russe nel Mar Nero stanno bloccando le navi ucraine piene di cereali», ha detto von der Leyen. Parole che suonano come una netta risposta a Mosca, che ha affermato in questi giorni che sono le sanzioni occidentali ad aver fatto salire i prezzi di beni agricoli e fonti di energia e a provocare quindi una crisi alimentare mondiale. «L’antidoto al ricatto della Russia - ha ribadito von der Leyen - è la cooperazione globale». Rispondendo alle domande del fondatore del WEF, Klaus Schwab, la leader UE ha comunque anche parlato di rapporti diversi in un futuro con la Russia. «Se tornerà alla democrazia, allo Stato di diritto, al rispetto dell’ordine internazionale, la Russia ritroverà il suo posto in Europa. La Russia è un nostro vicino, condividiamo molta storia e molta cultura. Oltre ad opporci a questa aggressione, a questa leadership russa, diciamo anche che spetta al popolo russo decidere del futuro del proprio Paese».

Stoltenberg e i commerci

Anche il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg è intervenuto al WEF di Davos. Oltre a ribadire il forte sostegno all’Ucraina contro l’invasione russa, ha espresso ottimismo sull’entrata di Finlandia e Svezia nella NATO. Stoltenberg ha anche messo in guardia i Paesi NATO che nella vicenda Russia-fonti di energia volevano anteporre gli interessi economici alla sicurezza e ha fatto un discorso analogo per quel che riguarda il versante Cina-tecnologie. «Non sto discutendo contro i commerci con la Cina - ha detto il segretario dell’Alleanza atlantica - ma dico che ad esempio il controllo sulle reti 5G è di vitale importanza per la sicurezza. Non possiamo dire che nell’interesse dei profitti e del libero scambio apriamo quelle reti anche a fornitori che non sono affidabili quando si tratta della nostra sicurezza».

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