America

L'inflazione USA rallenta all'8,5% e le Borse volano

L'inflazione americana a luglio è salita all'8,5%, meno dell'8,7% atteso dagli analisti e meno del 9,1% di giugno
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Ats
10.08.2022 20:29

La corsa dei prezzi al consumo negli Stati Uniti rallenta e le Borse volano sollevate dall'allentarsi della pressione sulla Federal Reserve. L'inflazione americana a luglio è salita all'8,5%, meno dell'8,7% atteso dagli analisti e meno del 9,1% di giugno. La frenata lascia sperare che il picco per i prezzi sia ormai superato, consentendo alla banca centrale statunitense di tirare un sospiro di sollievo.

Pur non essendo in grado di alterare in via definitiva l'aggressiva campagna di rialzi dei tassi lanciata contro il caro-vita e per riportare l'inflazione all'obiettivo del 2%, il rallentamento dell'inflazione potrebbe infatti concedere alla Fed maggiore spazio di manovra. Se fino ad adesso un aumento dello 0,75% del costo del denaro era dato per scontato a settembre ora, considerato l'andamento del caro-vita e la recessione tecnica in cui gli Stati Uniti sono scivolati, l'ipotesi più accreditata è quella di una stretta il mese prossimo dello 0,50%.

L'appuntamento è per il 20 e 21 settembre, ma a fine agosto Jerome Powell, dal palco di Jackson Hole, potrebbe offrire lumi sulle prossime mosse. Dalla tradizionale conferenza annuale in Wyoming sono infatti attese come di consueto indicazioni su come la banca centrale Usa intenda posizionarsi in un contesto di globale rallentamento economico e di forti incertezze legate al Covid e alla guerra in Ucraina. Senza contare i possibili sviluppi di politica interna americana, con il voto di novembre e i numerosi filoni di indagine pendenti su Donald Trump.

«Ci sono segnali di moderazione dei prezzi. La situazione sta migliorando», ha affermato cauto Joe Biden. Il presidente americano è infatti consapevole che, anche se in rallentamento, i prezzi restano vicini ai massimi degli ultimi 40 anni e questo pesa a livello politico guardando alle elezioni di metà mandato. Il raffreddamento dell'inflazione, comunque, riflette il calo dei prezzi dell'energia e dei biglietti aerei e questa è una buona notizia per gli americani, soprattutto in estate. Ma il costo del carrello della spesa continua ad aumentare, colpendo le fasce più deboli della popolazione. I prezzi degli alimentari sono saliti in luglio dell'1,1% sul mese precedente, spinti soprattutto dal caro-caffè e dall'aumento di latticini, carne e pesce.

Le tensioni inflazionistiche non risparmiano neanche l'Europa. In Italia l'Istat conferma una crescita in luglio dei prezzi al consumo dello 0,4% su giugno e del 7,9% sullo stesso periodo dello scorso anno. Rialzi in linea con le attese anche in Germania, dove l'inflazione ha segnato il mese scorso un +0,8% su giugno e un +8,5% su luglio 2021. Sull'andamento dei prezzi sono puntati i riflettori della Bce di Christine Lagarde, attesa alzare i tassi di interesse di mezzo punto percentuale in settembre. Pur tenendo conto dell'orientamento strategico teso a normalizzare la politica monetaria, per l'Eurotwer «decidere di volta in volta richiederà una notevole capacità giudizio nel valutare le ultime informazioni congiunturali e determinare la giusta velocità nell'adeguare la politica monetaria», si legge sul blog della Bce in un articolo firmato, fra gli altri, da Christophe Kamps, vice direttore generale della divisione Politica monetaria. Secondo diversi economisti dopo la stretta di settembre la Bce rischia di essere costretta a un colpo di freno nei mesi successivi di fronte ai venti di recessione che tirano dagli Usa all'Ue. Venti che un'eventuale nuova ondata di Covid in autunno e in inverno e le tensioni energetiche nel Vecchio Continente potrebbero rafforzare.

Per ora però le Borse brindano a un'inflazione che rallenta e che spazza via qualche nube all'orizzonte. Le piazze finanziarie europee chiudono tutte in rialzo. Wall Street corre con i listini in forte rialzo e lo S&P 500 vicino ai massimi da maggio.