Costi

L'UE vuole tassare i pacchi dell'e-commerce

Una misura mirata soprattutto al boom di vendite su piattaforme come Temu, Shein o Aliexpress
© CdT/ Chiara Zocchetti
Ats
27.06.2025 19:34

Arriva una stretta europea sul diluvio di pacchi importati nell'Unione, in molti casi piccoli acquisti su piattaforme cinesi, che letteralmente ingolfano le dogane dell'Ue.

I 27 Paesi del blocco hanno dato il via libera a un mandato parziale per il negoziato inter-istituzionale sul nuovo quadro dell'Unione doganale. L'obiettivo dichiarato è rafforzare i controlli alle frontiere, proteggere il mercato unico e rendere più equa la concorrenza tra operatori europei e colossi digitali.

Tra le principali novità, l'introduzione appunto di una 'tassa di gestione' da applicare in arrivo da Paesi terzi, una misura mirata soprattutto al boom di vendite su piattaforme come Temu, Shein o Aliexpress.

Solo nel 2024, ha segnalato la Commissione Ue in un appello di febbraio ai legislatori ad accelerare sulla riforma, sono entrati nel mercato unico 12 milioni di pacchi al giorno, per un valore totale stimato di 4,6 miliardi di euro. Quanto ai controlli alle frontiere, nel 2023, le autorità europee hanno intercettato 17,5 milioni di articoli contraffatti.

La riforma sulle dogane in prospettiva apre anche la strada all'eliminazione dell'esenzione dai dazi doganali per i pacchi di valore inferiore a 150 euro: il regolamento sul punto non è già incluso tra quelli del mandato approvato dal comitato degli ambasciatori europei a Bruxelles. Ma senz'altro tornerà a breve sotto i riflettori.

Da un lato c'è un forte consenso tra i Paesi per affrontarlo, e dall'altro è tre le idee in campo per finanziare le entrate dello scarso Bilancio Ue, chiamato a sfide epocali come transizione, sicurezza e difesa, e fermo a un contributo dei 27 pari all'1% del reddito nazionale lordo, almeno nel quadro finanziario pluriennale in corso (a luglio è attesa la proposta per 2028-2034),

Nel pacchetto votato oggi figura invece la creazione dell'Eu Customs Data Hub, una piattaforma digitale unica per gestire tutte le dichiarazioni doganali a livello europeo: un sistema che diventerà obbligatorio per l'e-commerce tra il 2026 e il 2028, mentre sarà esteso a tutti gli operatori commerciali entro il 2038.

Nascerà inoltre una nuova Autorità doganale europea, con compiti di coordinamento, analisi dei rischi e sorveglianza, con l'obiettivo di rafforzare la capacità dell'Unione di reagire in modo tempestivo e coordinato alle minacce esterne e alle frodi. Una delle misure più innovative riguarda i cosiddetti Trusted Operators, gli operatori affidabili che potranno godere di procedure accelerate.

Con il nuovo status 'Trust and Check', potranno perfino sdoganare le merci direttamente. Per la prima volta, inoltre, le piattaforme di e-commerce potranno essere ritenute legalmente responsabili in caso di infrazioni legate ai beni importati, una mossa che intende incentivare la verifica della conformità alle regole Ue da parte degli intermediari digitali.

«Di fronte alle crescenti sfide e alle tendenze globali, le dogane dell'Ue necessitano urgentemente di strumenti moderni per proteggere il nostro Mercato Unico - ha dichiarato il ministro polacco delle Finanze Andrzej Domański -. L'accordo odierno rappresenta un passo fondamentale verso un quadro normativo a prova di futuro che consenta alle nostre autorità di agire all'unisono».