Masaba Coffee, prima azienda ticinese a ricorrere al Crowdinvesting per aumentare il capitale e allargare la base degli azionisti

Per il Ticino è una prima assoluta: un’azienda già attiva sul mercato ha deciso di raccogliere capitale supplementare per investirlo nella crescita della propria attività attraverso il crowdinvesting. A prima vista non c’è nulla di nuovo. È quello che fanno le società di capitali che si quotano in Borsa, sennonché nel caso di Masaba SA, azienda ticinese di torrefazione di caffè, non c’è nessun sbarco in qualsiasi listino finanziario svizzero o europeo anche se punta a un azionariato diffuso. «È un’operazione di crowdinvesting, una proposta di investimento diretto e a invito. Chi sottoscrive l’aumento di capitale diventa azionista a tutti gli effetti della società», ci spiega Jean-Claude Luvini, promotore di Masaba, società nata prima come Sagl e da poco tempo trasformata in SA.
L’azienda nasce da un progetto di volontariato svizzero del 1999 in Uganda per valorizzare, con principi imprenditoriali, ma con grande impatto, il lavoro di agricoltori locali a coltivare una pregiata qualità di caffè. «Nel 2010 Masaba evolve e diventa un’impresa che importa dall’Africa pregiate qualità di caffè per tostarlo e distribuirlo in Svizzera. Negli anni la nostra clientela è cresciuta e il marchio si è affermato», continua Luvini che è nato in Sud Africa da madre sudafricana e padre ticinese. «Conosco l’Africa e conosco le sue potenzialità. Con Masaba cerchiamo di valorizzare pregiate qualità di caffè africano dando un ritorno economico corretto ai produttori e anche agli investitori», aggiunge Luvini. Ma torniamo al progetto di crowdinvesting. Spiega Jean-Claude Luvini: «Ci siamo appoggiati a una società specializzata di Zurigo - la OOMNIUM, vigilata dalla Finma - che deve rispettare le norme svizzere e internazionali in materia di investimenti finanziari e le procedure di controllo anti-riciclaggio. Sostiene start-up e non solo a trovare capitale di rischio». Masaba Coffee non è più una start-up essendo in attività da più di un decennio. «Non ci limitiamo a tostare caffè africano, ma stiamo costruendo un marchio redditizio di grande impatto frutto di qualità del prodotto e sostenibilità economica e sociale», commenta Luvini che spiega che il round di finanziamento - il secondo - inizierà oggi e durerà una settimana e si chiuderà il 30 giugno. Il primo round si è chiuso ieri, mentre il terzo e ultimo round prenderà avvio il 1. luglio e si concluderà il 7 luglio. Dopo di che non ci saranno altre possibilità di investire.
Ma come fare, se qualcuno è interessato, a sottoscrivere l’aumento di capitale? «Si tratta di round privati su invito. Bisogna chiedere il link del sito al sottoscritto, dopo di che dopo essersi iscritti - una procedura di due minuti - è possibile avere tutti i dati finanziari dell’operazione», spiega Luvini. I tagli d’investimento sono d’importo decrescente a seconda del round. Per quello in corso attualmente l’importo minimo da investire è di 5 mila franchi. Per la terza tranche si scende a 960 franchi. A cosa servirà questo aumento di capitale fino a un massimo di 900 mila franchi? «A consolidare l’impresa e incrementarne l’attività, replicando nel resto della Svizzera quanto fatto in Ticino. E inoltre, per la realizzazione della Masaba Coffee House & Roastery a Bironico, nel cuore del Ticino che diventerà anche un luogo d’incontro aperto al pubblico, con eventi culturali attorno al caffè».
