Consiglio federale

«Meglio abolire i dazi industriali»

Il Governo vuole rivedere la Legge sulle tariffe doganali per contrastare il fenomeno dei prezzi elevati - L’obiettivo è avvantaggiare le imprese e i consumatori - Minori entrate in parte compensate da un aumento del PIL
La dogana di Chiasso. © CDT/GABRIELE PUTZU
Roberto Giannetti
27.11.2019 22:10

Il Consiglio federale ha chiesto ieri al Parlamento di abolire i dazi doganali sull’importazione di prodotti industriali. L’obiettivo è di rendere più competitiva l’industria svizzera e di favorire i consumatori. In questo modo, automobili, elettrodomestici, vestiti e altri articoli importati potrebbe presto costare di meno in Svizzera.

Attualmente i prezzi in Svizzera sono in media del 30% superiori a quelli dei nostri vicini, ha ricordato il consigliere federale Guy Parmelin in conferenza stampa. Ciò si spiega con affitti e salari più elevati. Per questo il Governo propone la soppressione unilaterale di tutti i dazi industriali, seguendo l’esempio di Islanda, Canada, Nuova Zelanda e Norvegia.

La misura è salutata positivamente dai rappresentanti delle aziende e dei consumatori, anche se Evelyne Battaglia-Richi, presidente dell’Associazione dei consumatori della Svizzera italiana, ha espresso qualche dubbio. «Chiaramente - nota - siamo favorevoli alla misura, se ci sarà un effetto positivo sui prezzi al consumo. Notiamo comunque che questa proposta deve ancora essere approvata dal Parlamento».

I dubbi dei consumatori

«Bisognerà anche vedere - aggiunge - se ci saranno veramente dei vantaggi per i consumatori, oppure se i vantaggi saranno solo per gli intermediari, ossia gli importatori e i distributori. Non è detto che tutti beneficeranno del provvedimento».

«Siamo favorevoli a un calo dei prezzi - conclude - ma bisogna essere coscienti che con questa misura potrebbero aumentare i consumi, e questo non è positivo per l’ambiente».

Dal canto suo Carmelo Laganà, responsabile dei progetti della sede di Ginevra di economiesuisse, l’associazione mantello delle aziende elvetiche, nota che queste ultime accolgono molto positivamente la proposta del Consiglio federale. «Secondo noi - precisa - si tratta di una decisione molto importante e rappresenta un passo avanti e che aiuta le nostre imprese che devono importare prodotti per le loro attività. Pensiamo quindi che sia una buona cosa».

«Questa misura - prosegue - aiuterà anche i consumatori, visto che i prodotti finali in Svizzera saranno meno cari. Secondo nostri calcoli i consumatori potrebbero risparmiare 350 milioni di franchi».

«Berna perderà - precisa - circa 500 milioni di entrate, ma il Prodotto interno lordo dovrebbe aumentare, secondo nostre stime, di 870 milioni. Quindi in parte la perdita di imposte verrà compensata».

Aziende favorevoli

«Per le imprese - rileva - la misura è molto positiva, visto che le spese per i dazi dovrebbero calare di circa 500 milioni di franchi, a cui si aggiungono altri 100 milioni di minori costi legati a risparmi a livello amministrativo. Questo è molto importante in un momento dove è in corso una guerra commerciale che potrebbe ostacolare il nostro export»

La revisione della Legge sulle tariffe doganali, ha spiegato il ministro dell’Economia Guy Parmelin, ha tre obiettivi principali. Il primo è diminuire i prezzi dei prodotti importati per le imprese, ma anche per i consumatori.

Troppi oneri burocratici

Il secondo è ridurre l’onere burocratico per le imprese, in particolare per le PMI, che hanno notoriamente un apparato amministrativo più piccolo. Secondo il WEF la Svizzera ha oggi il sistema di tariffe doganali più complicato fra i membri dell’Organizzazione mondiale del commercio.

Con l’abolizione dei dazi caleranno gli introiti della Confederazione, che nel 2018 per questa voce ammontavano a 560 milioni, pari allo 0,7% delle entrate. Ma circa un terzo potrà essere recuperato da imposte grazie alle ripercussioni positive della misura, quantificabili in circa 860 milioni.