Nel terzo trimestre la BNS potrebbe registrare un utile fra i 5 e i 10 miliardi
La Banca nazionale svizzera (BNS) potrebbe registrare nel terzo trimestre un utile tra i 5 e i 10 miliardi, rendendo di nuovo più probabili, al termine dell'esercizio, i versamenti ai Cantoni e alla Confederazione.
L'utile della BNS, che giovedì renderà noti i risultati trimestrali, dopo nove mesi dovrebbe essere compreso tra 60 e 65 miliardi di franchi, in base a quanto valutato dagli economisti di UBS in uno studio pubblicato oggi.
Secondo i calcoli di UBS, nel terzo trimestre la BNS ha beneficiato del buon andamento dei mercati obbligazionari e azionari e dell'aumento del prezzo dell'oro, mentre il rafforzamento del franco ha avuto un impatto negativo.
Il mercato obbligazionario, in particolare, ha registrato un'impennata, facendo verosimilmente affluire nelle casse della BNS circa 15 miliardi di franchi. Inoltre probabilmente è stato realizzato un utile di oltre 7 miliardi di franchi sul suo portafoglio azionario di quasi 180 miliardi di franchi e di poco meno di 5 miliardi di franchi sulle sue disponibilità in oro per circa 70 miliardi di franchi. A ciò si aggiungono entrate ricorrenti per circa 3 miliardi di franchi da dividendi e interessi.
I movimenti valutari, invece, dovrebbero comportare una perdita complessiva di 20-25 miliardi di franchi, con il franco svizzero che si è apprezzato di oltre il 6% rispetto al dollaro, secondo gli esperti.
I buoni risultati trimestrali rendono più probabile una distribuzione alla Confederazione e ai Cantoni, aggiungono gli economisti di UBS: la BNS ha già conseguito un utile di quasi 57 miliardi nel primo semestre dell'anno, per arrivare a una distribuzione minima l'utile annuale dovrebbe essere di 65 miliardi.
Le possibilità sono buone anche perché l'andamento favorevole dei mercati finanziari è proseguito anche in ottobre. Secondo i calcoli di UBS, l'utile a fine ottobre dovrebbe aggirarsi intorno ai 70 miliardi di franchi, il che comporterebbe una distribuzione di 2 miliardi di franchi.
Ma ciò - viene sottolineato - non è scolpito nella pietra, poiché nelle prossime settimane si prevede una certa volatilità dei mercati a causa delle imminenti elezioni negli Stati Uniti e delle incertezze geopolitiche.
A lungo termine, le distribuzioni sono comunque meno probabili, continua lo studio in quanto i mercati hanno registrato una performance eccezionalmente buona quest'anno: nel complesso, gli investimenti ad alto rischio e a basso rischio hanno finora ottenuto buoni risultati e anche l'andamento delle valute ha giocato a favore della BNS, in particolare all'inizio dell'anno.
Secondo lo studio, le distribuzioni stanno diventando meno probabili anche a causa delle attuali regole di accantonamento. Se la BNS vuole mantenere le distribuzioni in futuro, un adeguamento di queste regole è inevitabile, concludono gli economisti di UBS.