Industria alimentare

Nestlé si riprende e vola in Borsa: «Ma una rondine non fa primavera»

Nonostante i risultati 2024 in lieve flessione, la multinazionale vodese cresce e aumenta il dividendo
Il quartier generale del colosso dell'industria alimentare a Vevey, sulle rive vodesi del lago Lemano.
Dimitri Loringett
13.02.2025 21:00

Utile operativo e fatturato in calo per Nestlé nel 2024, rispettivamente del 2,2% (a 15,7 miliardi di franchi) e dell’1,8% (a 91,4 miliardi), ma il ritorno alla crescita organica (quella reale interna è del +0,8%) e soprattutto l’ulteriore aumento del dividendo (a 3,05 franchi) hanno premiato oggi il titolo in Borsa, che in apertura è balzato di oltre il 6%, mantenendo i guadagni fino alla chiusura, a 83,68 franchi (+6,22%).

Ma rispetto ai massimi di inizio gennaio 2022, quando l’azione Nestlé ha raggiunto il picco storico a 129,50 franchi, c’è ancora parecchio da recuperare. «Dopo tre anni estremamente complessi, segnati da cambiamenti nelle abitudini dei consumatori, rialzi dei prezzi delle materie prime post-pandemia, nuove tendenze e altri fattori, una fase che Nestlé ha subito in modo significativo, è chiaro che un insieme di risultati positivi (superiori alle aspettative) rappresenta una gradita sorpresa ed è stato accolto con favore dai mercati», commenta al CdT Sascha Kever, Chief Investment Offer di PKB Private Bank a Lugano. «Tuttavia - osserva - dopo questa reazione iniziale, mi aspetto che il mercato adotti un atteggiamento più attendista: una rondine non fa primavera e proprio per questo i risultati dei prossimi trimestri saranno scrutinati con particolare attenzione. In particolare, resteranno sotto osservazione la crescita organica e l’evoluzione dei margini di guadagno (nel 2024 quello operativo è sceso di 0,1 punti, al 17,2%, ndr), due indicatori storicamente cruciali per Nestlé».

Lo scorso agosto, in piena «caduta libera» delle sue quotazioni alla Borsa di Zurigo, Nestlé ha nominato Laurent Freixe alla guida della multinazionale vodese, chiamato verosimilmente a raddrizzare la rotta della «superpetroliera Nestlé». Ma è forse presto per dire quanto l’operato del 62.enne dirigente francese abbia influito sui risultati di Nestlé. Ancora Kever: «Senza nulla togliere all’impatto che potrà e forse ha già avuto sulle scelte strategiche, dubito che i risultati tutto sommato buoni siano attribuibili all’impronta del nuovo timoniere. Tuttavia, iniziare bene non guasta e resto convinto della validità della sua nomina».

Oltre alle sfide operative che incombono su Nestlé, a fine maggio la filiale francese Nestlé Waters dovrà rispondere, davanti al tribunale correzionale di Nancy, dell’accusa di aver abbandonato illegalmente tra il 2021 e il 2024 rifiuti sotto forma di bottiglie d’acqua, vetro e polimeri a Contrexeville e a Saint-Ouen-Lès-Parey, costituendo ogni volta «una discarica non autorizzata che ha causato un danno sostanziale all’ambiente», si legge nell’avviso di udienza del tribunale. Oltre al danno d’immagine, è possibile che la vicenda possa influire (negativamente) sulla performance di Nestlé quest’anno? «A prescindere dal caso specifico, in generale sappiamo che una pubblicità negativa in ambito di governance non è mai favorevole per un’azienda. Tuttavia, non credo che questo episodio avrà un impatto significativo sulla traiettoria di lungo termine di Nestlé, a meno che l’eventuale sentenza sfavorevole non comporti conseguenze finanziarie rilevanti. Purtroppo, il rischio di incidenti di governance rimane e rimarrà una delle grandi sfide per i grandi gruppi multinazionali, indipendentemente dal settore in cui operano», conclude Sascha Kever