Nestlé volta pagina con Freixe

L’inatteso annuncio di giovedì sera del cambio di CEO alla Nestlé non è stato accolto bene oggi dagli investitori: in apertura di seduta alla Borsa svizzera il titolo Nestlé cedeva il 4% a quota 85,80 franchi, per poi recuperare gradualmente terreno e chiudere la giornata in positivo a 89,54 franchi (+0,11%). Sul fronte degli analisti, invece, prevale qualche incertezza sulla possibilità che la nuova gestione affidata dal 1. settembre a Laurent Freixe possa ripristinare la fiducia nel mercato.
Buona parte degli esperti interpellati dall’agenzia finanziaria AWP valuta tuttavia positivamente la nomina del 62.enne francese: grazie ai suoi quasi quattro decenni di attività nella multinazionale vodese (è entrato nella filiale francese di Nestlé nel 1986) Freixe porta con sé una profonda conoscenza delle varie divisioni e attività del gruppo. In conferenza stampa oggi il nuovo CEO ha parlato, tra le altre cose, di voler puntare «alla crescita organica», uno degli elementi che ha verosimilmente contributo alla decisione di «silurare» il 58.enne tedesco Mark Schneider.
«La crescita organica negli ultimi anni, un valore a cui è sempre stata data particolare importanza, è risultata debole e soprattutto nessuno dei principali rami di attività ha regalato particolari soddisfazioni», osserva Sascha Kever, Asset Manager di PKB Private Bank a Lugano. «Negli ultimi anni - aggiunge - Nestlé ha vissuto una certa involuzione. I risultati operativi e di riflesso anche l’andamento del titolo in Borsa sono stati tutto sommato deludenti e inferiori alle aspettative».
Da inizio anno la quotazione di Nestlé alla Borsa di Zurigo ha perso circa il 10%, mentre dal picco di inizio 2022 (a quota 129,22), l’azione è scesa di circa il 30%.
Sulla nuova «era Freixe», infine, Sascha Kever sostiene che «non ci si deve aspettare risultati e cambiamenti immediati. Nestlé è un’azienda estremamente grande e i cambiamenti richiedono un certo lasso di tempo per avere un impatto finanziario. Non è inoltre da escludere che nel tempo ci siano anche progetti di ristrutturazione più importanti, cosa che il predecessore Schneider verso l’esterno non sembrava particolarmente incline a promuovere».