Politica monetaria

Passo verso ulteriore trasparenza: anche la Banca nazionale svizzera comunicherà le «minute» delle discussioni sui tassi

Si tratta di un cambio di prassi per l'istituto di emissione svizzero – Lo ha annunciato oggi a Vezia Martin Schlegel, il presidente della direzione generale della BNS
©Gabriele Putzu
Red. Economia
10.09.2025 13:45

La Banca nazionale svizzera si adegua alla prassi di altre banche centrali (come la BCE e la Fed) di diffondere, quattro settimane dopo la decisione di politica monetaria, una sintesi delle discussioni avvenute in seno al direttorio dell'istituto di emissione. Lo ha annunciato oggi a Vezia, presso il Centro studi villa Negroni, il presidente della direzione generale della BNS Martin Schlegel. «Oggi ho il piacere di annunciare l’introduzione di un ulteriore strumento per comunicare la nostra politica monetaria. A partire dal prossimo esame trimestrale pubblicheremo, quattro settimane dopo la decisione, una sintesi delle discussioni condotte«, ha affermato Schlegel. «Questa riassumerà il lavoro dei due giorni dell’esame, presentando la nostra valutazione della situazione economica e monetaria e i punti principali emersi dal dibattito della Direzione generale». «L'obiettivo è quello di promuovere una migliore comprensione di come applichiamo la strategia di politica monetaria nella situazione corrente».

Con questa pubblicazione la BNS rientra in una tendenza internazionale. «È ormai prassi comune che le banche centrali riferiscano in merito alle discussioni avute sulla politica monetaria in un rapporto che rende conto delle proprie specificità. La nostra sintesi rifletterà il nostro assetto legale e istituzionale nonché il particolare contesto della Svizzera. La Direzione generale della BNS, analogamente al Consiglio federale e ai governi cantonali, è un’autorità collegiale: ogni membro esprime le proprie opinioni, che vengono discusse insieme fino a giungere a una decisione collettiva. Una volta presa, la decisione è presentata come unanime», ha spiegato ancora Schlegel. 

In passato le banche centrali erano molto più restie nel comunicare. Prima degli anni 1990 erano rari gli interventi organizzati per il pubblico. E quando avevano luogo, si trattava di discorsi piuttosto vaghi. «Vi era la convinzione - ha continuato Schlegel - che la politica monetaria fosse più efficace  cogliendo i mercati di sorpresa. La Banca nazionale ha tenuto la sua prima conferenza stampa sulla politica monetaria nel 1974. Come molti altri paesi, la Svizzera era da poco passata a un sistema di cambi flessibili. Di conseguenza, il valore del franco in dollari e in altre valute non era più fisso e poteva  cambiare rapidamente. Una piccola economia aperta come la Svizzera risente in modo  particolarmente forte di tali oscillazioni. Per questo motivo, la BNS ha cominciato  relativamente presto a tenere conferenze stampa. Era importante informare regolarmente i mercati sulle nostre decisioni di politica monetaria».

Perché la comunicazione svolge un ruolo così centrale per noi?, si è chiesto il presidente della direzione generale della BNS. «Essa ci aiuta a formare le aspettative di mercato sui tassi di interesse in modo che siano di sostegno alla stabilità dei prezzi. Quando si sente parlare di politica monetaria, si pensa subito al tasso guida BNS. E a ragione: difatti, il tasso guida è una presenza fissa nei titoli degli articoli che commentano i nostri esami della situazione. Ma se è vero che i riflettori sono puntati sul livello corrente di  questo tasso, è altrettanto vero che la politica monetaria ha anche molto a che fare con le  aspettative. Come sarà l’inflazione in futuro? Come cambieranno i tassi di interesse? Le  decisioni di imprese e famiglie sono influenzate da queste aspettative che, in parte, dipendono  dalla comunicazione della BNS».