Per Banca di Sondrio (Suisse) sesto anno di risultati record
L’esercizio 2021 è stato molto positivo per la Banca di Sondrio (Suisse), e il miglioramento è stato messo a segno «in tutti i principali aggregati e anche a conto economico», come hanno spiegato i responsabili dell’istituto ieri a Lugano. L’utile è salito dell’11% a 22,4 milioni di franchi. Il presidente della direzione generale Mauro De Stefani ha sottolineato che questi risultati sono stati conseguiti malgrado «l’attività sia stata complicata da un contesto difficile».
«L’obiettivo - ha spiegato ancora - è di soddisfare le aspettative di una clientela in palese evoluzione. E dobbiamo anche capire quali saranno i possibili cambiamenti strutturali derivanti dalla pandemia, sia a livello di abitudini, sia di operatività». Fra queste figurano sicuramente una maggiore attenzione ai fenomeni legati alla digitalizzazione, come il telelavoro e la consulenza online.
Essere l’istituto di riferimento
Come ha sottolineato Roberto Mastromarchi, responsabile della Divisione Fronte, l’istituto cerca di attirare nuova clientela e di consolidare i rapporti esistenti, in modo da diventare la banca di riferimento per la clientela. Ora l’istituto conta su 13 fondi, e quest’anno conta di ampliare la gamma.
Paolo Camponovo, responsabile della Divisione Logistica, ha spiegato che la migrazione alla nuova versione del sistema informatico Olympic è stata attuata con successo, e che il sito della banca è stato rinnovato.
Mauro Pedrazzetti, responsabile della Divisione Crediti e Finanza, ha notato che il 2021 è stato decisamente favorevole sul fronte del credito. Infatti i prestiti alla clientela sono saliti del 5,7% a 5,1 miliardi di franchi, il 90% dei quali è costituito da mutui impotecari, cresciuti del 5,6% a 4,3 mliardi. «E all’interno di questi ultimi - ha sottolineato Pedrazzetti - ben l’85% è destinato a oggetti di tipo residenziale. Il che significa che il nostro portafoglio è molto solido. Inoltre portiamo avanti la nostra politica creditizia con molta prudenza». Infatti, è stato precisato, la quota dei crediti in contenzioso è molto bassa sia in volumi, sia come quota del totale.
Il virus rafforza la voglia di casa
La pandemia ha contribuito a rafforzare la domanda di oggetti residenziali. «Dal canto loro - ha rilevato Pedrazzetti - i tassi hanno iniziato a salire, ma l’aumento dovrebbe essere graduale, e il costo delle ipoteche dovrebbe a sua volta restare basso».
Per quanto riguarda il capitolo dei crediti COVID, la banca li ha distribuiti a 800 società, già clienti, e i beneficiari hanno gestito bene i finanziamenti, tanto che molti li hanno già rimborsati. Comunque, il rimborso in generale inizierà dal mese di marzo di quest’anno per un periodo di 8 anni.
Tornando ai dati 2021, la raccolta dalla clientela ha raggiunto i 5,6 miliardi di franchi, in crescita del 9%. L’attività di gestione patrimoniale, come spiegato da Mauro De Stefani, ha conosciuto un marcato incremento grazie soprattutto al rialzo dei mercati azionari e alla ripresa dell’interesse degli investitori.
Un aspetto sicuramente positivo, è che i dipendenti sono saliti di 7 unità a quota 347. «L’80% del personale - ha sottolineato De Stefani - è ubicato in Ticino. Questo non vuol dire che la nostra clientela è all’80% nel cantone, ma è il risultato del fatto che abbiamo centralizzato molte attività nella nostra sede principale di Lugano». A causa di questo aumento, anche i costi per il personale sono saliti del 4% a 51,5 milioni, a cui si aggiungono altri costi per 22,7 milioni (+6%) per giungere a un totale di di 74,3 milioni di franchi (+5%). «Ma questo aumento - ha sottolineato De Stefani - va visto anche come un fatto positivo: l’attività ha registrato una massiccia ripresa».
Capitale proprio di 430 milioni
L’Assemblea ha deliberato una distribuzione all’azionista di 4 milioni e un versamento della differenza di 18,35 milioni alla riserva legale da utili. Così, il capitale proprio ammontava a fine anno a 430 milioni di franchi (+5%).
In chiusura, è stato trattato il tema delle relazioni con l’azionista di riferimento, e De Stefani ha commentato il fatto che per la casa madre italiana la filiale svizzera rappresenta una diversificazione geografica interessante, visto che opera in Svizzera, un Paese stabile con una economia forte. «Si tratta di un atout per qualsiasi azionista estero. Quindi siamo sereni sul fatto che i rapporti continueranno come finora».