Wall Street

Per i titoli tecnologici USA il rischio bolla è reale

Da inizio 2024 l’indice Nasdaq ha guadagnato circa il 90%, grazie soprattutto alle «magnifiche sette», ossia Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, NVIDIA e Tesla
©EPA/JAGADEESH NV
Roberto Giannetti
20.11.2025 06:00

Il settore tecnologico americano in Borsa ha corso troppo? La domanda iniziano a porsela in tanti. Chiariamo subito per settore tecnologico si intende soprattutto le «magnifiche sette», ossia Alphabet (Google), Amazon, Apple, Meta (Facebook) e Microsoft, NVIDIA e Tesla, che nel complesso rappresentano il 65% della capitalizzazione del Nasdaq. Questo indice americano è salito di circa il 90% da inizio 2024. Quindi ha creato una capitalizzazione di Borsa elevatissima, che attualmente ammonta, per le «magnifiche sette», a circa 20 mila miliardi di dollari.

Una bolla gestita bene

Come considerare questo settore? A questo punto presenta molti rischi?E quali sono le sue potenzialità future? Ne abbiamo parlato con Victor Brusa, gestore della BV Trading di Chiasso. «A mio avviso la bolla dei titoli tecnologici americani esiste, ma è molto ben gestita da Wall Street. Questo perché soprattutto il "caposaldo" dell’Intelligenza artificiale (IA) viene sostenuto dai vari acquisti di colossi come Google, Meta, Apple e Nvidia, i quali sono molto interessati ai cheap di intelligenza artificiale. Questi infatti sono necessari al loro business legati ai motori di ricerca e a ChatGPT. È anche per questo che il settore tecnologico, trainato da questi nomi, ha performato molto bene».

Fase di correzione

«Ma ora - sottolinea - abbiamo assistito ad una correzione, visto che le quotazioni dei titoli del settore sono scese del 10% dai massimi toccati a fine ottobre. Probabilmente hanno giocato prese di profitto, e anche la capacità degli investitori di ragionare sull’esagerato movimento rialzista che abbiamo vissuto da inizio 2024, e quindi hanno effettuato un riposizionamento dei portafogli. Quindi credo che si tratti di un movimento principalmente tecnico, perché i fondamentali del settore non sono peggiorati».

Potenziale rialzista intatto

«Secondo me il potenziale rialzista rimane intatto, almeno per il periodo fine anno 2025 e primo trimestre 2026. E ad aiutare mettiamoci anche il fatto che a dicembre la Fed dovrebbe abbassare i tassi di interesse di un quarto di punto».

«Ma la Bolla - nota - non si è creata nell’ultimo mese, ma è da un anno e mezzo che il Nasdaq e quindi tutte queste società tecnologiche, hanno trascinato il mercato americano. E a parte la correzione avvenuta nella scorsa primavera, il Nasdaq Composite ha vissuto praticamente un continuo sprint, visto che è partito a inizio 2024 a circa 13.200 punti, e in ottobre ha toccato 24 mila punti, per poi correggere a 22.538 punti. Quindi la performance è stata del 90% da inizio 2024. È tantissimo, e quindi una correzione è del tutto naturale. A mio parare l’indice Nasdaq potrebbe anche scendere fino a 20 mila punti. Ma nel complesso rimando positivo, e potremmo superare anche i 25 mila punti, perché credo che ci siano ancora stimoli positivi sul medio-lungo termine».

Adesso ci vuole cautela

Quale consiglio si potrebbe dare a investitori che non sono ancora entrati su questo mercato? Avrebbe senso entrare adesso? «All’inizio di questo mese - risponde Victor Brusa - avrei detto di fare attenzione ad entrare ai livelli di allora. Ma ora cercherei di vedere come continua questa fase correttiva. Io agirei con calma, perché è chiaro che le quotazioni di questi titoli sono elevate. Inoltre, bisogna dare una indicazione strategica, ossia che a mio modo di vedere l’intelligenza artificiale è musica del futuro, nel senso che adesso è allo stesso livello di sviluppo dei telefonini alla fine del secolo scorso. Erano abbastanza rudimentali, mentre adesso hanno vissuto uno sviluppo incredibile, e sono diventati indispensabili. Quindi il potenziale di sviluppo dell’IA è enorme».